Mancini:”Sono sicuro che Kondogbia diventerà un campione! Nazionale, scudetto…”

di Stefano Scateni, pubblicato il: 13/02/2016

Roberto Mancini ha rivelato molti aneddoti della sua carriera, in una lunga intervista rilasciata a Paolo Condò.

Nella prima puntata del nuovo talk show del giornalista di Sky Sport, il protagonista è stato proprio il tecnico nerazzurro, che parlato di diversi argomenti interessanti. Ecco le sue dichiarazioni:

Primo periodo all’Inter? Era il periodo in cui l’Inter giocava le sue partite più belle. Il calcio è incredibile, pareggiammo 12-13 partite e coi tre punti diventava un problema. Derby vinto 4-3? L’Inter dominò il Milan andando sul 4-1, anche se poi restò in 10 per l’espulsione di Marco Materazzi e soffrì la pressione rossonera. Lì bisogna dare forza ai giocatori, specie quelli più vicini a te, e sperare che siano talmente forti in quel momento perché bisognava solo difendere. Il Milan era una grande squadra, batterla in quel momento ci diede una grande consapevolezza. Prendemmo tanti giocatori forti, da Zlatan Ibrahimovic a Hernan Crespo fino a Maicon, che portarono fisicità ed esperienza”. Adriano? E’ uno di quelli che poteva fare tantissimo e fece poco, peccato perché era un bravo ragazzo ma doveva essere sempre in condizione e fare il professionista al massimo. Lui peccò un po’, noi facemmo tutto il possibile per aiutarlo, fu un grande dispiacere”.  

Scudetto vinto all’ultima giornata? Ma io non sapevo che l’Inter aveva già deciso di cambiare allenatore. Noi eravamo da tempo senza Ibrahimovic e perdemmo tantissimi punti dalla Roma, arrivando all’ultima giornata a Parma contro una squadra che doveva vincere per salvarsi. Per fortuna portammo Zlatan in panchina usandolo nell’ultima mezz’ora e vincemmo, ma nelle ultime settimane si era creata tanta pressione. Durante la festa non pensavo che potesse finire lì la mia avventura in nerazzurro, sinceramente la mattina che avevo appuntamento con Massimo Moratti lessi l’articolo del Corriere della Sera che annunciava l’arrivo di José Mourinho e iniziai a dubitare di qualcosa. Però dopo aver vinto lo scudetto ed essere arrivato in finale di Coppa Italia non pensavo potesse succedere, anche se poi le cose finiscono e le persone possono dividersi”.

Thohir? Sì, penso che sia una valida figura rappresentativa per  il calcio moderno. Se le squadre italiane avessero presidenti come Thohir il calcio italiano potrebbe migliorare e tornare ai livelli di una volta, perché per un imprenditore italiano oggi è difficile fare quello che ha fatto Moratti per anni. Le squadre oggi incassano 5-600 milioni e non è una cosa semplice, ma il campionato italiano deve tornare a essere il più bello del mondo”. 

Paragone con Mourinho? Lui ha vinto una Champions a Milano, io ho riportato l’Inter a vincere ma bisogna anche essere fortunati nel beccare la squadra giusta al momento giusto. Dybala e Kondogbia? Su Dybala siamo stati dietro, ma poi è impossibile prendere tutti.  Comunque diventerà un campione, come lo diventerà Geoffrey Kondogbia”.

Futuro in Nazionale? Dopo tanti club può essere la cosa più bella. Vedremo, sono ancora giovane”.


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