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Lautaro tra Aguero, Suarez ed Eto’o: il dna è da fuoriclasse

Stagione brillante quella di Lautaro Martinez nel suo secondo anno in nerazzurro. A soli 23 anni la giovane punta argentina si sta confermando tra i profili più interessanti del panorama calcistico.

Un misto di versalità e tanto tanto talento hanno permesso al Toro di realizzare ben 39 reti e 17 assist in 2 stagioni. Numeri non da giocatore qualsiasi. Non a caso negli ultimi mesi è stato paragonato ad alcuni degli attaccanti più forti di sempre.

COME AGUERO – “È un attaccante che ricorda Aguero. Ha tanti margini di miglioramento, è cresciuto molto: si dedica molto al lavoro sporco per la squadra, non è una cosa facile da trovare in un attaccante con le sue caratteristiche”, ha detto il vice allenatore nerazzurro Cristian Stellini durante la conferenza stampa al termine del derby d'Italia tra Juventus e Inter disputato ieri sera.

COME SUAREZ – “Credo di aver già detto che Lautaro è un attaccante impressionante, credo che sia una punta molto completa: sa dribblare, sa mantenere la palla, sa fare gol, è molto forte. Somiglia molto a Suarez​​​​​​: entrambi si muovono molto bene con il corpo, sanno liberarsi nel momento di calciare, hanno molte cose in comune”​​​​​​, ha dichiarato qualche giorno fa a Sky il suo connazionale Lionel Messi, nonché il calciatore più forte del mondo se non della storia del calcio. 

COME ETO'O – “L’attaccante argentino, però, non è soltanto gol. E la migliore dimostrazione si è avuta giusto lunedì (8 marzo ndr) contro l’Atalanta. Conte, infatti, gli aveva chiesto un sacrificio particolare, ovvero abbassarsi e allargarsi sulla sinistra in fase di non possesso, trasformando il modulo in una sorta di 5-4-1 (…). Lavoro che Lautaro ha compiuto splendidamente. E a qualcuno è anche balzato in mente il precedente di Eto’o​​​​​​, aveva scritto il Corriere dello Sport in seguito al match vinto dai nerazzurri per 1-0 contro l'Atalanta. 

Ricapitolando: senso del gol, tagli e movimenti azzeccati, dribbling, forza fisica, colpo di testa, gioco di squadra, sacrificio e lavoro difensivo, sono le caratteristiche che compongono il DNA da campione del Toro e che lo rendono pressoché un calciatore completo. Caratteristiche che si rivedono pienamente nel suo gol in rovesciata – successivamente annullato – di ieri sera contro la Juventus.