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Inter e Milan non lasciano dubbi sullo stadio. Le parole di Antonello e Scaroni

A Tutti Convocati di Radio24 sono intervenuti l’AD dell’Inter e il Presidente del Milan sul futuro stadio, la sostenibilità  finanziaria e la lotta scudetto.

Inter e Milan unitissime fuori dal campo sulla questione nuovo stadio.

L’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello e il presidente del Milan Paolo Scaroni sono intervenuti del programma “Tutti Convocati” in onda su Radio24. I due dirigenti sono stati intervistati dai tre conduttori della trasmissione Carlo Genta, Pierluigi Pardo e Giovanni Capuano.

A 1000 giorni dall’avvio alla progettazione di un nuovo stadio che dovrebbe sostituire il Giuseppe Meazza di San Siro, e dopo aver presentato il progetto prescelto non sono stati ancora fatti passi concreti. Le lungaggini burocratiche sembrano impantanare il progetto, sul quale dovrà essere aperto un dibattito pubblico di cui ancora non si vede la luce.

Alla domanda se pensavano di trovarsi più avanti nel percorso di costruzione il presidente rossonero Scaroni non ha nascosto che avrebbe pensato di trovarsi molto più in là specialmente in una città come Milano, sempre pronta alle innovazioni, ma di fatto la burocrazia non sta facilitando le cose. Antonello ha confermato il disagio delle due società nelle lungaggini sottolineando come, seppur lavorando nel solco della legge sugli stadi, il “sistema Italia” sta di fatto complicando la realizzazione dell'opera.

Ai dirigenti dei due club meneghini è stato dunque chiesto cosa succederà ora. Scaroni ha dichiarato che la voglia di un nuovo stadio è unanime ai due club perché sia Inter che Milan hanno le stesse ambizioni e per coltivare queste lo stadio è un ingrediente fondamentale per essere all’avanguardia in ambito europeo. Antonello ha ribadito come, da uomini d’azienda, vogliono seguire tutte le regole ma di pari passo come investitori hanno la necessità di avere tempi certi. Quindi, bene il dibattito pubblico purché se ne conoscano i tempi che troppo spesso in Italia si allungano a dismisura rispetto ad altri Paesi. Scaroni ha ribadito anche con dispiacere il fatto che il progetto del nuovo stadio sia ancora pensato come un progetto di Milan e Inter senza che, società civile  e istituzioni, lo abbiano considerato uno stadio per Milano e come sia importante per rilanciare lo splendore della città stessa. Inoltre le due squadre in ambito europeo incontrano team che ricavano tre volte quello che incassano Inter e Milan, dunque se non si investe in strutture è di fatto inutile competere.

Come in tutti i progetti è dunque necessario avere un piano B, poiché la priorità resta quella di realizzare lo stadio nel minor tempo possibile e quindi la possibilità di realizzarlo altrove è concreta anche perché a rendere San Siro un monumento iconico sono le gesta e i successi della storia di Milan e Inter. Per Scaroni sono le imprese delle due squadre ad aver dato lustro allo stadio cosa che sarebbe avvenuta anche altrove.

Oltre la questione stadio si è toccato il tema della sostenibilità finanziaria e del crescente fenomeno dei giocatori che si liberano a parametro zero. A tal proposito il dirigente nerazzurro ha dichiarato che, come essendo cambiato il mondo siano cambiate anche le gestioni delle società calcistiche per le quali ora la priorità assoluta è la sostenibilità finanziaria che deve equilibrarsi con la competitività sportiva. La tematica è importante e sostenuta anche in Europa, tanto da portare al graduale superamento del Financial Fair Play verso la cosiddetta Financial Sustainability cambiando dunque i paradigmi e con attenzione agli sviluppi futuri dei club. Per lo sviluppo dell’industria calcio bisogna dare ai club opportunità di investire in base alla propria sostenibilità finanziaria.

Entrambe le squadre avevano preso parte al progetto della Superlega e alla domanda di come sarebbe attualmente la loro posizione, Antonello ha ripetuto che quel progetto fu un vero grido d’allarme per tentare di innovare una situazione drammatica per il mondo del calcio. Era un modo per riuscire a trovare nuove risorse economiche.

Alla domanda delle domande su chi sarà la vincitrice dello scudetto i due dirigenti hanno glissato con due battute. Per il Presidente del Milan l’obiettivo del club era il quarto posto quindi qualsiasi traguardo superiore è bene accetto, non mettendo freni alla divina provvidenza. L’AD interista ha invece ribadito come al di là di chi vincerà, cosa che si deciderà solo nelle ultime giornate, è importante vedere che la città di Milano è tornata ai vertici del calcio.