Inter Conte, ancora troppe domande senza una risposta

di Mario Spolverini, pubblicato il: 09/03/2020

Ci siamo cascati tutti un’altra volta vero? Io si, chi non si è fatto fregare una volta ancora alzi la mano. Non c’erano bastate le esperienze di Barcellona, Dortmund, Atalanta, Lazio, niente da fare, capocchioni di interisti che non siamo altro. Anche ieri sera tutti ringalluzziti dopo un primo tempo promettente, due occasioni per loro, una per noi, ma tanta presenza in campo. Soprattutto nella mediana dove si riusciva a recuperare palla spesso e presto. Se ci fossero stati due attaccanti normali invece dei cugini di Lautaro e Lukaku ci sarebbe stato da sorridere.

10 minuti per loro e poi gli abbiamo spento a luce, con un pressing alto che li ha messi spesso in difficoltà. Fino a quando il codice fiscale che hanno in porta non ha capito che Candreva non saliva (o non poteva salire) a pressare su Alex Sandro. Da quel momento tutte le ripartenze dall’area bianconera sono iniziate dal pallone del portiere per il terzino brasiliano che si trovava una prateria davanti. Lui e solo lui, perché a destra e nel mezzo non riuscivano quasi mai a passare. Sicuramente una disposizione voluta Conte perché se fosse diversamente ci sarebbe da preoccuparsi (più di quanto non ci sia già).

Fischio d’avvio del secondo tempo, 10 minuti e buonanotte suonatori. Uccellati da Ramsey, umiliati da Dybala. Responsabilità ? La colpa morì fanciulla, ma Skriniar sul primo gol la guarda passare, Young sul secondo va a farfalle sulla finta dell’argentino ma non doveva esserci lui li.

Quello che interessa è altro.

1) Gli appuntamenti importanti li stiamo fallendo uno dopo l’altro. Tutti più forti di noi?

2) Da quando è scomparso Sensi non si assiste più ad un cambio di velocità. Si gioca con lo stesso tran tran sia che siamo sopra 2 a 0 sia che siamo sotto, tanto più se il risultato è in bilico. Qualcuno può spiegare?

3) Appena la Juventus ha segnato la squadra ha denotato i limiti caratteriali di sempre. Il processo di crescita è già finito?

4) Non solo limiti caratteriali ma anche fisici. Quando i bianconeri hanno accelerato un po’, neanche tanto, è stata crisi nera. Il preparatore atletico Pintus era arrivato con la fanfara. Niente da dire neanche lui?

5) Eriksen sembra per Conte più una palla al piede che una risorsa, dopo due mesi di Inter. Qualcuno ha qualcosa da dire (di serio per favore)?

6) Lautaro pensa già al Barcellona? Contento lui… spiace ma ce ne faremo una ragione. Intanto vada in panca e lasci il posto a Sanchez che scalpita. O no?

C’è tutto il tempo per rispondere, lo sport italiano (finalmente) si ferma.

A dire la verità anche delle risposte a questi interrogativi importa il giusto. Il coronavirus miete vittime, il paese che produce è in ginocchio, la gente che lavora pure, il calcio italiano ha regalato in questi giorni l’immagine peggiore del paese. Anche l’Inter non basta più a strapparci un momento di serenità. Ed è tutto dire sapendo quanto amiamo questi colori.


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