Inter, “situazione tellurica”, ancora caos tra Marotta e Conte?

di Mario Spolverini, pubblicato il: 17/09/2020

Mentre tutti impazziscono dietro alle news più o meno fake di mercato, si perde di vista ciò che di davvero importante propone la giornata a tinte nerazzurre. Il protagonista è Lapo De Carlo che nel suo programma mattutino su Radio NerazzurraCominciamo bene” parla della situazione che regna in casa Inter fotografando una situazione molto diversa da quella proposta dalla stampa più accreditata dopo la famosa riunione di Villa Bellini del 25 agosto scorso. Secondo il Direttore dell'emittente, unica voce a parlare di queste cose,  la pax  di Somma Lombarda sancita in quella occasione sarebbe solo apparente.

Quello che stiamo percependo nel mondo Inter è una situazione abbastanza tellurica….Partiamo da Conte…Posso dirvi che se non parla c’è un motivo. Se un allenatore non è contento di restare all’Inter, sa che il mercato sarà a basso costo e dunque non potrà soddisfare le sue richieste vale la pena andare avanti così? Posso dirvi con certezza assoluta, senza alcun'ombra di dubbio,  che Conte è in rotta con Marotta, lui è molto deluso da Marotta, che non parla neanche lui. ..Non è vero che Conte non ha nulla da dire, avrebbe molto da dire, come lo scorso anno, ma dopo Villa Bellini ha detto “ho apprezzato l’onestà” (che non ci sono soldi per fare un mercato) . Lui dice io rimango all’Inter perché ho dato la parola ma non è contento di restare… Se rimane lo fa principalmente per i soldi e perchè non ci sono alternative in questo momento per lui. La Juventus ci aveva pensato ma costava troppo ed ha virato su Pirlo, che tra Conte e la Juventus c’è stato un ritorno di fiamma è vero. Cosa mi posso aspettare,  da una stagione in cui l’allenatore non va d’accordo con Marotta? Il professionista si comporterà come tale ma non è convinto fino in fondo. E’ meglio avere il Conte “professionista” o era meglio il Conte arrabbiato ma che pensava ancora di poter risolvere i problemi?”.

A giudizio di chi scrive non era difficile immaginare che la riunione dei vertici interisti di fine agosto non avesse placato le ire dei diversi protagonisti, al di là delle parole di circostanza pronunciate nelle ore successive. L’intervista di Piero Ausilio su Sky, da questo punto di vista, era emblematica, la classica predica rivolta alla nuora perché la suocera intenda, il carattere di Conte assetato di vittorie va bene ma anche lui deve realizzare una volta per tutte che il Covid ha azzerato le possibilità di investimenti dei club di tutta Europa, Inter compresa.

Così come era largamente prevedibile che tra Conte e la Juventus ci sia stato qualcosa in più di una chiacchierata, la coincidenza d’interessi tra i due era troppo evidente. Anche qui la pecunia potè più del sentimento, anche in casa bianconera c’è già un allenatore da pagare per starsene al sole della Toscana e dunque stop ad ogni sogno di un ritorno clamoroso.

L’interrogativo finale posto da De Carlo sarà il leit motiv delle prossime settimane, Conte sarà nel mirino di stampa e TV (e sappiamo quanto sia amata l’Inter in quegli ambienti), ogni suo gesto, ogni sua parola saranno vivisezionati per capire quale sia il suo stato d’animo reale. Ma soprattutto, Conte avrà la voglia e l’autorevolezza per riprendere il cammino interrotto meno di un mese fa? Con quale stato d’animo siederà sulla panca nerazzurra, quello dell’impiegato costretto alle 7,12 ore in ufficio perché il 27 arriva comunque la paga  o quello del trascinatore incazzato h24 alla ricerca del miglioramento continuo? I rischi di una stagione che inizia su questi presupposti sono evidenti, ormai le scelte sono state fatte, adesso c'è solo da pensare all'Inter. Solo all'Inter, tutti. 


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