Inter, bicchiere mezzo pieno: il giugno boom e il lavoro dei dirigenti sui big

di Gianfranco Rotondo, pubblicato il: 01/09/2022

Inter, un’altra finestra di mercato si è chiusa. La squadra nerazzurra, nella giornata di oggi, ha messo a segno l’ultimo colpo della sua campagna acquisti con il prestito di Francesco Acerbi dalla Lazio. Un mercato, quello interista, fatto delle difficoltà riscontrare negli ultimi due anni, con l’impossibilità di poter spendere quantomeno quello che si è ricavato, ma, anzi, di dover fare attivi importanti.

Anche quest’anno, infatti, il diktat del presidente nerazzurro Steven Zhang è stato quello di dover avere un più 60 milioni tra acquisti e cessioni con la diminuzione del 15% del monte ingaggi rispetto alla passata stagione. Missione quasi compiuta da parte della dirigenza che avrà tempo fino al 30 giugno del 2023 per raggiungere questi obiettivi. Le onde del mercato nerazzurro, dunque, sono state tortuose. Adesso si pensa solo al campo.

Inter, altra finestra di mercato in sofferenza: dal mese di giugno boom, ai mancati arrivi di Dybala e Bremer, fino all’arrivo di Acerbi

Dunque, questa, è stata un’altra sessione di mercato in sofferenza per la squadra nerazzurra. L’impossibilità di poter spendere ha creato grosse problematiche alla dirigenza nerazzurra che, ancora una volta, come già accaduto nella passata stagione, ha fatto grandi salti mortali, compiendo un vero e proprio miracolo. Il mese di giugno si era aperto con il botto, con Marotta e Ausilio riusciti ad ufficializzare cinque – dei sei – colpi del mercato: Onana, Bellanova, Asllani, Mkhitaryan e, infine, Romelu Lukaku. Sì, il centravanti belga che, dopo essere andato via in direzione Chelsea, ha fatto il diavolo a quattro per ritornare in maglia nerazzurra in prestito – al momento per una stagione, ma è probabile che ce ne sia una seconda.

L’arrivo del belga ha escluso l’arrivo di un altro grande obiettivo per il reparto avanzato: Paulo Dybala. In viale della Liberazione, dopo l’acquisto di Big Rom, hanno ritenuto non ci fosse spazio per lui, facendo sì che si potesse accasare alla Roma di Josè Mourinho. Ma un altro – forse ancora maggiore – è il rammarico per quanto riguarda gli arrivi in nerazzurro, ovvero Bremer. Dopo una trattativa durata mesi, con l’accordo trovato con il giocatore e il suo entourage, l’incertezza della proprietà non ha permesso di affondare il colpo consentendo alla Juventus di inserirsi e strappare il brasiliano alla concorrenza.

Come anticipato, la società nerazzurra, ha bisogno di 60 milioni di attivo. Ad oggi, la cifra raggiunta è di 35/40 grazie alle cessioni di Pinamonti al Sassuolo e Casadei al Chelsea. Ma per mesi si è parlato dell’uscita di un big che, prima, doveva essere Alessandro Bastoni, con il Tottenham che non ha soddisfatto le richieste interiste, poi, invece, Milan Skriniar, con il PSG che ha provato fino all’ultimo a portarlo a Parigi, e Dumfries, voluto dal Chelsea e Manchester United. Di fatto, Beppe Marotta e Piero Ausilio, sono riusciti nell’impresa di resistere alle cariche delle big europee e a mantenere l’ossatura della squadra.

Insomma, la dirigenza nerazzurra ha compiuto, ancora una volta, un piccolo miracolo in sede di mercato. Non poter spendere quanto ricavato e basarsi quasi esclusivamente su acquisti a parametro zero o in prestito non è un compito semplice. Come l’anno scorso, però, si è riusciti a dare un’impalcatura competitiva alla squadra. Adesso, a parlare, sarà il campo con il derby contro il Milan di sabato prossimo.


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