Focus tattico esterni offensivi: perché Keita esclude Perisic

di Antonio Cantafio, pubblicato il: 04/08/2017

Focus tattico esterni offensivi: Il senegalese Keita, per caratterisitche potrebbe escludere Perisic, qualora dovesse partire in direzione United

Focus tattico: gli esterni offensivi nell’economia di gioco di Spalletti, sono fondamentali. Non si tratta di semplici attaccanti con il fiuto del gol, ma si tratta di veri e propri uomini di sacrificio.

Il 4-2-3-1 è infatti un modulo di gioco che consente un’ottima copertura in fase di non possesso e una capacità offensiva notevole, proprio a partire dalle fasce laterali.

I mediani  a turno coprono il centrocampo e si inseriscono, ma il vero movimento lo producono gli assistenti della punta centrale.

Si guardi la Roma ad esempio. Da un lato Salah e dall’altro Perotti oppure El Shaarawy. Giocatori dotati di grande tecnica, ma anche di capacità atletiche notevoli.

Forse Perotti un po’ atipico rispetto alle richieste di Spalletti, per via di un passo diverso rispetto ai due compagni di squadra.

Ciò che ha accomunato tutti è il fatto di giocare con il piede forte, in posizione contraria rispetto alla posizione occupata in campo, in modo da favorire più le azioni a rientrare verso il centro, piuttosto che cercare il fondo.

Per quello infatti ci sarebbero i terzini, dediti soprattutto a correre per il rettangolo di gioco nel più breve tempo possibile, fornendo soluzioni all’attacco.

Assunto questo concetto, si deve necessariamente fare un’analisi tra Perisic e Keita. Due giocatori con caratteristiche diverse, ma simili nell’impiego.

Il croato in contropiede è devastante. Nonostante l’altezza, difficilmente lo si riesce a contrastare in campo aperto.

Le difese alte sono state infatti sempre le sue vittime preferite. Nella scorsa stagione, ha effettuato diversi gol e assist rientrando da sinistra verso destra e partendo su sggerimento profondo.

Finte e controfinte sono diventate ormai un must del suo repertorio che, nonostante lo conoscano in molti, ha comunque procurato scompiglio nelle retroguardie avversarie.

Keita e la sua capacità in fase di palleggio e di strappare il campo

Keita ha dimostrato sopratutto il suo potenziale partendo da sinistra verso destra, ovvero nello stessa posizione occupata da Perisic. Prima differenza? Keita non ha la stessa capacità di allungo come il croato.

La sua struttura fisica però gli consente di essere molto più rapido nello stretto e utile in fase di palleggio.

Capita spesso in Serie A di trovare di fronte a se squadre chiuse e attendiste per cui sarebbe necessaria pazienza in fase di possesso, ma anche tecnica e passo rapido. Elementi che il biancoceleste ha ampiamente nelle sue corde.

Keita infatti, sempre in confronto a Perisic, ha una capacità di strappare il campo notevole. Da zero a cento, per fare un esempio automobilistico, in pochissimo tempo e spazio.

Forse un po’ più carente dal punto di vista difensivo, ma Spalletti saprebbe comunque disciplinarlo anche da questo punto di vista in considerazione del fatto che si tratti di  un classe 95.

A conti fatti, Keita sarebbe quel famigerato esterno da dieci e più gol a stagione che Sabatini nella conferenza a Riscone di Brunico avrebbe misteriosamente indicato.

Il dubbio rimane ancora sulla tempistica del trasferimento del numero 44 all’Old Trafford, ma risulta evidente, anche sulla scorta di queste indicazioni tattiche che Keita potrebbe essere l’uomo giusto per sostituirlo.

Oltre a rispecchiare infatti le caratteristiche generale richieste da Spalletti, forse potrà addirittura portare numeri migliori rispetto a Perisic in termini di gol e prestazioni .

 


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