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#Ciaonematurità, vai con le scommesse e la lap dance: ecco i valori del calcio italiano!

Indice dei contenuti

1 Il calcio, un modello oggi diseducativo2 La massimizzazione dell’interesse a scapito della ripresa del sistema3 I risultati sono evidenti4 Le “proposte” dei responsabili5 Sarà questo lo scenario futuro?Il calcio, un modello oggi diseducativo

Il calcio di oggi è un giovanotto che trovatosi improvvisamente straricco, rifiuta l’esame di maturità per andare a Ibiza.
E’ anche la nazionale azzurra e la squadra italiana più rappresentativa, la Juve, che stringono partnerschip con società di scommesse on line.
I due fatti hanno in comune più di quanti si pensi.
Due istantanee di un mondo che si sciacqua la bocca con i “valori”, ma che sta perdendo ogni contatto con questa dimensione.
Due foto lampanti di un ambiente in cui l’edonismo dei grandi protagonisti e la sete di denaro dei club rappresentano modelli negativi che rischiano di annientare le spinte sane di un movimento di milioni di giovani praticanti e di altri milioni di appassionati.
I comportamenti individuali fanno i conti con la coscienza della persona.
Le scelte dei club dipendono dalle rispettive catene di comando.
Anche qui i due fatti si fondono bene.

La massimizzazione dell’interesse a scapito della ripresa del sistema

Rifiutare un esame importante nella vita di un giovane o scegliere di dare enorme visibilità ad un mondo di scarsa trasparenza rappresentano le scelte più facili, quelle meno nobili, per dare risposte semplicistiche a problemi complessi.
Problemi che riguardano la vita del singolo e di tutto il sistema in cui si opera ma che vengono affrontati avendo come unico obbiettivo la massimizzazione dei propri interessi.
E’ la stessa risposta miope ed autolesionista che l’uomo moderno dà alla sfida con la natura.
Le scelte industriali sono sempre più azzardate da questo punto di vista e vadano a farsi fottere i mutamenti climatici.
Tafazzi non saprebbe fare di meglio.

I risultati sono evidenti

I risultati sono sotto gli occhi di tutti:
– gli stadi italiani sono fatiscenti e semideserti;
– i settori che accolgono le tifoserie più calde sono sotto gli occhi della magistratura per infiltrazioni malavitose;
– i bilanci dei club non riescono ad emanciparsi dalla dittatura dei diritti televisivi.
Tutto si tiene, in questo scenario che pare il racconto di un suicidio lento ma certo.

Le “proposte” dei responsabili

Nessuno che richiami la necessità di adottare comportamenti virtuosi, sia individuali che collettivi.
Nessuno che senta il bisogno di avviare una riflessione sulla diversificazione delle scelte imprenditoriali dei club, sulla capacità di autorigenerazione dei comportamenti, sulla necessità, in poche parole, di un sistema di regole (etiche ma non solo) condivise.
Il Presidente Tavecchio, colui che avrebbe la responsabilità prioritaria di dare risposte, formula proprio oggi la sua proposta risolutiva al riguardo.
Portare la lap dance negli stadi!!
Proposta sicuramente innovativa ed originale.
Chissà per quanto tempo ci ha pensato!
Chissà per quanti mesi ha impegnato gli organi decisionali della FIGC in simposi di studiosi e di autorità in materia di gestione ed economia dello sport, per arrivare a siffatta proposta!

Sarà questo lo scenario futuro?

Ci immaginiamo questo scenario.
In uno stadio senza nessun confort, il pre gara sarà allietato da una bella ballerina seminuda impegnata in acrobazie arrapanti al palo della porta.
La stessa porta che da li a poco sarà difesa da un giovane che si fa beffe della sua formazione.
Intorno a loro, tra uno sguardo alle nudità ed uno al tabellone, gente immersa nel cellulare per vedere quanto gli è costato l’ennesimo over fallito.
Che tristezza per chi ama davvero il calcio!
Fino a quando potrà durare?