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Caso Pogba, Raiola shock: Ora la Juventus rischia grosso

Mino Raiola rischia di mettere nei guai la Juventus

Il noto procuratore, Mino Raiola, ha rilasciato delle dichiarazioni che potrebbero mettere nei guai la Juventus per quanto riguarda il trasferimento del centrocampista francese, Paul Pogba, svelando alcuni dettagli sul suo passaggio al Manchester United. In primis ha svelato come è andato il trasferimento:

“Gli dissi: “penso che tu debba andare in un club che ha bisogno di te, e questo club ha bisogno di te”. Pogba avrebbe potuto andare in qualunque club volesse, ma il Real aveva appena vinto la Champions e sarebbe stato un giocatore trofeo. Il Barcellona ha i suoi tre top in Messi, Neymar e Suarez e la scelta dello United è stato il risultato di un lavoro durato due anni“.

Con Mourinho rapporti non idilliaci:
“Conoscevo Mourinho fin dai tempi dell’Inter e lì c’era una relazione non positiva. Ma credo che Mourinho sia una persona intelligente abbastanza per capire perchè ho fatto determinate cose. Nei club che mi capiscono ho tre o quattro giocatori. E’ successo al Milan, alla Juventus, al PSG e ora allo United“.

Dichiarazione chiave

Si entra poi nello specifico e nei dettagli del trasferimento con dichiarazioni che potrebbero far rischiare sia il calciatore sia il club bianconero:

“Non posso parlare del contratto che fu sottoscritto, ma in un trasferimento come quello di Pogba non sono solo i due club che ci guadagnano. Se mi hanno dato un compenso dalla Juventus? No, non nel modo in cui pensate. Se ho ricevuto soldi dalla Juve? Devo capire bene come pronunciare questa frase in modo che la Juventus non possa portarmi in tribunale. Allora sì, in questo accordo la Juventus non era l’unica a possedere i diritti del giocatore“.

Si potrebbe parlare di una Thirdy-party ownership ( TPO ), abolita dalla Fifa, ma Raiola cerca di porre rimedio:

“Quando completammo il passaggio di Pogba alla Juve non erano ancora vietate. Solo dopo, nel 2015. Non sempre, bensì qualche volta prima del divieto, detenevo parte del cartellino di alcuni giocatori. Per Pogba però non era una TPO. Bisogna stare attenti con la definizione legale delle TPO. Diciamo però che in questo caso c’era un surplus per la nostra parte. E per la nostra parte intendo quella del calciatore. E sì, questo non è più permesso”.