Home » Mercato Inter : situazione uscite, ora serve il pugno di ferro della società con chi rifiuta altre destinazioni

Mercato Inter : situazione uscite, ora serve il pugno di ferro della società con chi rifiuta altre destinazioni

Mercato Inter : la situazione sulle uscite

La situazione dei giocatori che Spalletti ritiene non fondamentali per la sua idea di gioco resta un problema.
Al di là degli ovvii benefici economici, sfoltire i ranghi è un obbligo anche verso il tecnico.
In tal senso Spalletti ha già parlato chiaro: in diversi devono trovare altre sistemazioni.
Su Medel potrebbero arrivare notizie in queste ore: i messicani del Tigres avrebbero raggiunto l’accordo economico con il Pitbull.
L’accordo tra le due società per il cartellino del cileno non dovrebbe rappresentare un problema.
Per Ranocchia e Santon per ora tante voci ma nessuna offerta concreta è arrivata in Corso Vittorio Emanuele.
Per Gabriel Barbosa il discorso è diverso.
Il brasiliano non è nella lista dei cedibili ad ogni costo; per lui l’ipotesi di un prestito annuale è realistica.
Un anno in un club che gli possa assicurare un minutaggio importante per mettere in cascina l’esperienza necessaria ad un positivo rientro nei ranghi nerazzurri l’anno prossimo. Le prossime ore dovrebbe portare la risposta a questa ipotesi.
Nagatomo e Biabiany sono altri due casi spinosi.
Più volte sono arrivate offerte da club anche importanti, sempre rispedite al mittente dai due giocatori.
Su questo particolare desideriamo soffermare la nostra attenzione.

Basta con il buonismo della società

Che all’Inter si stia bene è un fatto normale; club prestigioso, trattamenti economici importanti, città che offre di tutto e di più.
Ma questo non può più rappresentare un’arma in mano ad ogni giocatore per respingere con regolarità ogni proposta di diversa destinazione.
Probabilmente è arrivato il momento in cui la società debba fare chiarezza su questo aspetto.
Nessun impiccio legale sui contratti.
Ma tutti sappiano che chi rifiuta una destinazione con un’offerta concreta ed economicamente dignitosa, ha davanti a sé due ipotesi : allenamenti con la Primavera e tribuna fissa la domenica.
Basta con gli atteggiamenti “buonisti” degli ultimi anni.

Ora un po’ di pugno duro

Serve chiarezza, linearità di comportamenti ma anche un po’ di pugno duro.
Dispiace arrivare a certe conclusioni con ragazzi che hanno vestito, con dignità ed entusiasmo, i colori nerazzurri.
A questo punto però un cambio di strategia comunicativa e di comportamenti su questo versante si impone.
Quanto dovuto contrattualmente dovrà essere ovviamente onorato.
Ma è arrivato il momento che un contratto vantaggioso stipulato negli anni precedenti non debba rappresentare una corda cui si deve appendere sempre e solo la società.