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à‡alhanoÄŸlu, Sanchez e Lautaro top. Inzaghi show. Pagelle a mente fredda

Rubrica ideata e curata dal direttore editoriale Raffaele Garinella. Pagelle a mente fredda dopo Inter-Cagliari. Voti alti per l’undici di Inzaghi

Handanovic 6

Il Cagliari non lo impegna mai. Porta inviolata ancora una volta. 

Skriniar 7

Se il Cagliari non tira mai in porta, grande merito è del ministro della difesa nerazzurra. Straordinario come sempre.

De Vrij 7

Torna al suo posto e si vede. Dirige le operazioni come play aggiunto.

Bastoni 7 

Libero di spingersi in avanti, tanto le spalle sono coperte dai due compagni di reparto. Grande giocata in area. Voleva il gol, lo troverà. 

Dumfries 7.5 

Imprendibile nella fase di possesso, ordinato in quella di possesso. Cresce e migliora partita dopo partita. Si procura il rigore che, purtroppo, Lautaro fallisce.

(Dimarco: ng) 

Barella 7.5

Due assist per il secondo ed il terzo gol. Tanta qualità in un mare di quantità. Centrocampista straordinario.

Brozovic 7.5

È l’anima del centrocampo nerazzurro. Pensatore unico, da clonare. 

(Vidal: ng) 

ÇalhanoÄŸlu 8

Il 3-0 è da antologia. Colpisce la sfera con potenza e precisione ed insacca nell’angolo alto della porta di Cragno. Suo il corner da cui nasce il vantaggio nerazzurro. Aiuta Brozovic in regia. Mezzala totale.

(Sensi: ng) 

Perisic 7

Attacca, crossa, torna in difesa, macina chilometri. Serve altro? Già che ci siamo, il rinnovo del contratto. Da stipulare quanto prima.

(Zanotti: ng) 

Sanchez 8

Al di là del gollazzo che, da solo, vale il prezzo del biglietto, El Nino disputa una partita di grande intensità per novanta minuti. Quando è in condizioni fisiche ottimali, non ce n’è per nessuno. 

Lautaro 8

Ha il merito di sbloccare il match con una grande incornata. Delizioso il poker. Peccato per il rigore sbagliato, secondo in stagione. Centravanti formidabile. 

(Satriano: ng) 

All. Simone Inzaghi 8.5

La sua Inter gioca divinamente. Poche altre squadre riescono a mantenere una simile intensità ed un pressing asfissiante per novanta minuti. Facile adesso esaltarne il pregevole lavoro ed apostrofare l’Inter come squadra favorita. Dove sono le vedovelle di Conte, Hakimi e Lukaku? I disfattisti pronti a gettare la croce addosso a Marotta ed Ausilio? Inzaghi è stato bravo ad esorcizzarli come spiritelli birichini e poco benevoli e a rispedirli negli inferi del pressapochismo.