Il Real Madrid ha un nuovo numero 9 | Xabi Alonso, ora tocca a te non sbagliare

Xabi Alonso, allenatore del Real Madrid - instagram - inerdipendenza.net
Una pesante eredità per Xabi Alonso, l’erede di Carlo Ancelotti sulla panchina del Real Madrid. Come si cambia per tornare a vincere.
Il sole splende sempre alto su Madrid, città calda e al tempo stessa leggendaria perché in una parte di essa gioca, vince ed esulta l’equipo del siglo. Il Real Madrid. Ma davanti a cotanta luce, c’è un’ombra inattesa che si allunga sul Santiago Bernabéu.
Non è l’ombra di un avversario, bensì quella di un’eredità. Xabi Alonso è tornato a casa. L’uomo che ha plasmato il Bayer Leverkusen in una macchina perfetta, capace di dominare la Bundesliga prima di alzare il primo Meisterschale, è tornato a Madrid, per prendere il testimone lasciato da un certo Carlo Ancelotti, semplicemente l’allenatore con più trofei della storia decana delle Merengues.
Ancelotti non è stato solo un allenatore per il Real Madrid; è stato un simbolo, un maestro di calma e di successi. Il suo ciclo si è chiuso in maniera negativa: 4 Clasicos stra-persi col Barcelona, titolo passato nelle mani degli odiati (sportivamente parlando) arcinemici azulgrana di sempre, Champions via da Chamartin e ora a Parigi, per la prima volta.
Ma un anno un po’ così non può offuscare il luminoso ciclo di Ancelotti al Real Madrid. Così la pressione è tutta sulle spalle di Xabi Alonso. L’ex centrocampista basco, che a Madrid ha vinto di tutto e di più da giocatore, sa bene che quella camiseta pesa più di ogni altra.
Una sfida duplice
La sfida che attende Xabi Alonso è duplice. Da un lato, deve mantenere l’altissimo standard di risultati e di gioco a cui Ancelotti ha abituato i tifosi. Il Real Madrid non si accontenta di vincere; pretende di farlo con stile, con dominio e con carisma.
La rosa a sua disposizione è un mix di campioni affermati e giovani talenti, come vuole Don Florentino Perez, il presidentissimo che a inizio della sua presidenza coniò un iconico claim: il Real Madrid dei Zidanes e Pavones, top player e canteranos madridista.

Come si cambia
Sono arrivati Alexander Arnold e Huijsen, dal Benfica è stato preso Carreras. Ma c’è anche un nuovo numero 9, ora sulle spalle del brasiliano Endrick, talentuoso sì ma acerbo: una bella responsabilità quel numero che fu di Cristiano Ronaldo (per un breve periodo) di Benzema e di Mbappé.
Già Kylian, colui che al primo anno nel Real Madrid ha visto vincere la sua ex squadra (il PSG), consolidandosi col contentino della Supercoppa Europea, ma anche con il titolo di Scarpa d’Oro, grazie ai gol messi a segno in Liga, nessuno come lui. Mbappé s’è preso la 10 di Modric, un passaggio di consegne per chi vuole vincere e diventare un Pallone d’Oro.