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Doveva essere il nuovo Roberto Carlos, ora sta dietro i fornelli | L’ex nerazzurro non si pente: “Mi piace e mi diverte”

Roberto Carlos - foto LAPRESSE - Interdipendenza.net

Dall’essere considerato l’erede di Roberto Carlos a lavorare in un ristorante: il triste tracollo dell’ex promessa nerazzurra

Quando ascoltiamo o leggiamo di Roberto Carlos, significa che stiamo prestando attenzione ad uno dei terzini più forti della storia del calcio. Il brasiliano era potenza pura, tanto da esser chiamato “l’uomo proiettile” per i suoi calci piazzati.

È colui che ha rivoluzionato il suo ruolo, facendo sì che i terzini si spingessero anche in fase offensiva, ma soprattutto era colui che riusciva a calciare il pallone in un modo unico. Lo colpiva con solo tre dita del piede, riuscendo però ad imprimere una forza fuori dal normale.

La sua carriera ed il suo palmarès parlano da sé. Un giocatore eccezionale, che ha vinto di tutto sia con club e con la Nazionale e che dunque verrà ricordato per sempre come uno dei migliori calciatori che abbia mai calcato il rettangolo verde di gioco.

Ecco perché esser paragonato a lui, significa che si posseggono delle qualità fuori dal comune. Caratteristiche che un ex calciatore dell’Inter aveva ma che però non è riuscito a dimostrare nel tempo tanto da cambiare totalmente vita.

Nuova vita

Era stato designato da tutti come il suo nuovo erede ma non è riuscito a soddisfare le aspettative. Due anni all’Inter e poi continuamente in giro per l’Europa, a parte una lunga parentesi in Premier League all’Everton, dove non ha mai espresso il suo pieno potenziale.

E così oggi, si ritrova a dirigere un ristorante e a cucinare. Una fine insolita per un calciatore, a maggior ragione se del suo calibro, che però ad oggi lo rende estremamente felice analizzando le sue parole rilasciate in una intervista a Sky Sport.

Alessandro Pistone – foto INSTAGRAM – Interdipendenza.net

Sogno esaudito

Il protagonista della vicenda è Alessandro Pistone, ex difensore italiano. Il classe 1975 aveva sempre desiderato di aprire un locale tutto suo, e così dopo essersi ritirato nel 2008 e dopo aver avuto una breve parentesi di un paio d’anni da allenatore, ha deciso di esaudire il suo sogno.

Oggi cucina piadine a Milano ed ama questa sua nuova vita: “All’inizio ero distaccato: ero solo socio investitore, poi ho iniziato a passare qui dentro sempre più tempo. Mi piace e mi diverto”. Serve il prodotto tipico dell’Emilia Romagna ed il caffè ai suoi clienti, coi quali spesso si siede al tavolo insieme e conversa: “Mi piace perché adoro il contatto con le persone”. Ha però ripreso con il mondo del calcio, infatti ha frequentato il corso base da allenatore a Coverciano ed ha seguito tante squadre giovanili. Nel 2019 ha allenato il Vighignolo in Promozione, prima ancora le giovanili dell’Aldini.