“Non posso andare alla Juve, questione di cuore”: il giocatore ha rifiutato per i suoi ex tifosi

Il direttore sportivo della Juventus Cristiano Giuntoli - Foto Lapresse - Interdipendenza.net
Ha rifiutato il trasferimento alla Juventus per non tradire il suo passato, il giocatore spiega il perché della sua scelta
La scorsa estate Cristiano Giuntoli ha messo a segno diverse operazioni in entrata, con il mercato della Juventus che è stato dispendioso, anche se in larga parte finanziato dalle uscite di alcuni talenti della cantera bianconera. Il direttore sportivo è intervenuto per puntellare ogni zona del campo, come la difesa che è stata rinforzata con due innesti.
Thiago Motta è tornato alla difesa a quattro, dopo che Max Allegri aveva optato per un reparto arretrato a tre. Questo cambio di modulo ha comportato l’esigenza di forze fresche sulle fasce, con la scommessa Cabal che non ha avuto modo di mettersi in mostra, a causa della rottura del legamento crociato dopo circa un mese dall’inizio del campionato.
Al posto del partente Daniele Rugani la società ha puntato su Pierre Kalulu, ingaggiandolo in prestito con diritto di riscatto dal Milan, un innesto che non ha suscitato l’entusiasmo dell’ambiente ma che si è rivelato vincente, dato il contributo fornito dal francese.
Nella finestra di riparazione Giuntoli è stato costretto a sopperire all’emergenza emersa nella retroguardia, con il prestito secco di due centrali provenienti dalla Premier League come Renato Veiga e Kelly.
La Juventus lo ha cercato prima di tutti ma non è riuscita a convincerlo
Uno degli obiettivi della Juventus per la difesa è stato Alessandro Buongiorno, che ha poi scelto di lasciare Torino per trasferirsi a Napoli, club con cui è a un passo dal vincere il primo titolo della sua carriera.
Il difensore si è imposto tra i migliori della scorsa serie A, tanto da meritarsi la convocazione con la Nazionale italiana per gli Europei di Germania.

Ha rifiutato la Juventus per restare coerente con il suo passato
L’ex capitano dei granata si è raccontato a La Stampa e ha spiegato perché ha deciso di non vestire la maglia bianconera: “Mi hanno cercato prima che da Napoli manifestassero la volontà di portarmi qui, ci ho parlato, ma ho parlato, spesso, con me stesso: non potevo tradire la mia storia, sono nato e cresciuto granata“.
Una scelta dettata dal cuore e dal rispetto per il proprio trascorso: “L’ho spiegato a Thiago Motta, per me un grande allenatore. Quando si era fatta viva l’Atalanta, avevo deciso di rimanere al Toro dopo un giro di consultazioni con familiari, amici, conoscenti. Quando si è fatta viva la Juventus ho deciso da solo“.