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(GdS) Vecino la riprende, nel segno del destino

Vecino, l’uomo della Champions

“E’ il 20 maggio, o il 18 settembre?”. Questa domanda se l’è posta Riccardo Trevisani dopo la prodezza di Vecino che ha consegnato vittoria e tre punti all’Inter nella sfida casalinga contro il Tottenham. Prodezza tanto simile a quella esibita dall’uruguaiano nella sfida finale della scorsa stagione contro la Lazio, che regalò la Champions alla banda Spalletti. Quindi ci sono pochi dubbi: Matias è l’uomo della Champions, l’uomo che con i suoi gol fa sognare i tifosi, fa tremare San Siro.

C’è stato poi un altro fatto che ha fatto venire il dubbio allo straordinario telecronista di Sky, accompagnato da un totem come Daniele Adani, che ieri nei minuti finali ha regalato una cronaca da tramandare ai posteri: il gol di Icardi. Già, perché il 20 maggio a Roma proprio Icardi diede il via alla straordinaria rimonta che valse la Champions.

La storia si è ripetuta ieri sera, dopo quasi quattro mesi, ma questa volta è stata più importante. I gol nerazzurri questa volta possono regalare qualcosa di più: gli ottavi di finale. Sì perché vincere ieri era obbligatorio per sognare il passaggio del turno. Certo, bisognerà vincere entrambe le sfide contro il PSV, non perdere a Londra e provare a strappare almeno un punto al Barcellona, ma senza la vittoria di ieri, di questo nemmeno si sarebbe parlato.

La passione per i colpi di scena

La Gazzetta dello Sport definisce così Matias Vecino: “Un giocatore che non ha niente di straordinario ma con una notevole passione per i colpi di scena”. Una “descrizione” che può sembrare poco lusinghiera, ma in realtà racconta perfettamente un giocatore normale che ha la straordinaria capacità di trasformare l’impossibile in possibile.

«E’ vero. Io di gol non ne faccio molti, segnare quelli che servono per vincere certe partite è ancora più bello», la candida ammissione dell’uruguaiano a fine partita. Ai tifosi dell’Inter però basteranno sicuramente questi gol, gol che fanno sognare, fanno battere il cuore e smettere di respirare.