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(GdS) Spalletti, la carta del “matto” giocata al momento giusto

Spalletti, fiducia a Borja

Chissà perché Spalletti ha fatto quell’ultimo cambio nei minuti finali del match, togliendo Nainggolan e inserendo Borja Valero. Una mossa apparentemente folle, fuori da ogni logica, che poteva addirittura compromettere il pareggio che stava maturando Questo perché l’ex Fiorentina non è mai sceso in campo in questa stagione.

Nelle prime quattro giornate di campionato, infatti, non ha collezionato nemmeno un minuto. Quindi perché rischiare una mossa così? Solo a un visionario può venire in mente una mossa del genere. Il tecnico di Certaldo lo è sicuramente, e ieri sera l’ha dimostrato per l’ennesima volta. Certo, a volte lo è nell’accezione negativa del termine, ma ieri sera no.

Ieri sera è stato tutto perfetto, se non fosse per aver schierato Skriniar terzino, ma, con i due terzini destri in rosa infortunati, bisogna fare di necessità virtù e, oggettivamente, non ci sono in rosa calciatori che possono adattarsi a fare quel ruolo, se non Milan. Si diceva di Borja Valero, entrato in campo al piccolo trotto quando i altri “cavalli” avversari erano praticamente fermi. Con il suo passo è riuscito a mettere in seria difficoltà la retroguardia del Tottenham, riuscendo a tessere trame di gioco interessanti per i suoi compagni.

Tutte mosse azzeccate

La partita di ieri è stata una masterclass di Luciano Spalletti, che ha mostrato al mondo come si ribalta una partita apparentemente persa. Oltre all’azzeccatissimo cambio di Borja Valero, ne ha fatti due altrettanto azzecati: fuori Perisic e Politano, dentro Keita e Candreva.

I neo entrati non hanno fatto certo cose straordinarie, ma hanno dato forze fresche a un Inter in affanno e hanno contribuito a tenere la palla sempre nella metà campo avversaria, in modo da far soffrire relativamente il reparto difensivo e dare nuova linfa alla manovra offensiva. Insomma, tre cambi su tre straordinariamente azzeccati, con l’ultimo da vero visionario.