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Inter, senti Ancelotti: “Tifavo Inter, ma il Milan mi ha cambiato la vita”

Carlo Ancelotti, attuale manager dell'Everton, con cui si trova in testa alla classifica a punteggio pieno, domani affronterà nel fantastico derby della Merseyside il Liverpool di Jurgen Klopp, campione d'Inghilterra. In un'intervista alla Gazzetta dello Sport, Ancelotti ha però parlato anche del derby di Milano fra Inter e Milan, svelando delle curiosità e delle opinioni tutte da scoprire.

Prima da una sua valutazione sulla sfida di domani e sul campionato: “Il Milan sta bene. Pioli e Maldini hanno svolto un lavoro eccezionale negli ultimi sei mesi. L’Inter si è rinforzata in estate: può interrompere l’egemonia della Juventus. In generale, mi pare la Serie A più incerta dell’ultimo decennio”Ancelotti si complimenta con tre suoi giocatori che, nei rispettivi ruoli, secondo lui stanno facendo un ottimo lavoro. Sono Maldini, Pirlo e Conte: “Mai avuto dubbi sulle qualità di Maldini come dirigente: quando una persona è a posto, non sbaglia. L’esperienza è un requisito importante, ma si fa solo quando ti ritrovi in prima linea. Quando si parla ad esempio di Pirlo allenatore e si osserva che è ancora acerbo per guidare la Juve, replico che per lavorare in panchina servono conoscenza della materia ed esperienza. Pirlo ha un’enorme competenza. Conte è un eccellente professionista. Ci sentiamo qualche volta al telefono, ha una feroce voglia di migliorarsi e di ampliare la sua cultura calcistica. Sono quelli come lui che fanno vincere le squadre”.

L'ex tecnico del Napoli mette a confronto i due attaccanti principi delle due squadre, analizzando così Zlatan Ibrahimovic e Romelu Lukaku: Ibra è Ibra. Quando trovi un calciatore come lui, fai bingo. Le motivazioni e l’orgoglio sono sempre state la sua forza, ma in assoluto Ibra è un signor professionista”, mentre sul centravanti dell'Inter dice: “Qui all’Everton ha lasciato un ottimo ricordo. Parlano tutti benissimo di lui. Non lo conosco, ma dal campo emerge un calciatore di personalità, di carattere. E’ un centravanti moderno: oltre i gol, va messo in conto l’enorme lavoro al servizio della squadra”.  Parole di grande stima.

Infine Ancelotti si lascia andare ad una curiosità di cui forse in pochi erano a conoscenza: “Da bambino ero interista perché rimasi incantato dallo squadrone di Helenio Herrera. Mi regalarono una maglia di Sandro Mazzola, a quei tempi queste cose erano una rarità. Il Milan è però il club che ha segnato la mia vita: prima giocatore e poi allenatore”, conclude il coach dell'Everton.

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