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Inter: potenzialità e rischi del club, con la politica del sol levante

Inter: nessuna tregua e ogni giorno si aggiunge un nuovo ostacolo. Ecco il quadro della situazione

Inter: un percorso di rinascita lento e soprattutto tortuoso, viste le notevoli difficoltà che starebbe incontrando.

Tutto avrebbe avuto inizio con Thohir, con l’acquisizione della maggioranza delle quote dell’Inter. Il periodo di gestione dell’Indonesiano, avrebbe portato poi verso l’acquisto di Suning, rilevando anche il prestito iniziato proprio da Thohir.

Passaggi di proprietà che in campo avrebbero generato confusione. Un marasma che avrebbe rispecchiato perfettamente la situazione poco calibrata della dirigenza a tutti i suoi livelli.

Nel frattempo, si sarebbe aggiunto il Fair Play Finanziario costringendo i nerazzurri fino a quest’anno,  a non poter investire; sarebbe stata addirittura limitata sulla possibilità di schierare i nuovi acquisti ed altri, durante la partecipazione all’Europa League della scorsa stagione.

Permanenza che però sarebbe stata breve oltre che assolutamente disastrosa in termini di prestazioni. All’epoca il comando della squadra era stato affidato a Frank De Boer, fortemente voluto da Thohir in sostituzione di Mancini.

Scelta che poi, costringerà l’Indonesiano a farsi da parte, almeno in via ufficiosa, dalle decisioni tecniche e pratiche.

Il casting direttamente svolto da Suning per la scelta dell’allenatore, dando peso all’ala “italiana” della dirigenza, sarebbe stato un chiarissimo esempio.

Ad oggi quindi, la situazione debitoria sembrerebbe essere stata sanata, con l’Uefa pienamente soddisfatta fino al 2018.

L’AD Antonello, dopo aver assunto la nomina, avrebbe voluto subito fare chiarezza sul modo di operare del gruppo Suning.

Di certo non si tratterebbe di una Holding, sprovveduta e incapace di gestire i propri affari. Allo stesso tempo però, Zhang non corrisponderebbe al profilo di uno sceicco, da promettere investimenti fuori dall’immaginabile.

Obbiettivo autofinanziamento entro due o tre anni. Questo avrebbe ribadito l’Ad.

Il vice presidente della camera di commercio Fu Yixiang

Fu Yixiang, nella serata di ieri, avrebbe interrotto nuovamente i sogni interisti sugli investimenti all’estero; nemmeno il congresso del partito comunista del 18 Ottobre, sembrerebbe poter ribaltare completamente le cose.

Una legge di Luglio, avrebbe vietato dalla Cina la possibilità di investire nel calcio europeo. Di certo non una buona notizia, ma se si considera quanto detto da Antonello, sembrerebbe che tutto questo fosse chiaro già al momento dell’intervista, tanto da preallarmare il mondo nerazzurro. Molto importanti a riguardo sarebbero anche le sue parole nel pre-match di Inter-Spal, in cui avrebbe richiamato i giornalisti sul non alimentare speranze particolari per il mercato di Gennaio.

Suning, come già ribadito, sarebbe già corsa ai ripari, prima ancora che la notizia venisse diffusa.

Ciò significa però, che qualsiasi decisione verrà presa su mercato, investimenti ecc…, dovrà necessariamente trattarsi di un intervento sicuro e redditizio.

Tutto ciò, senza competenza non sarà possibile. L’arrivo però di soggetti come Sabatini e anche lo stesso Spalletti, oltre alla permanenza stabile di Steven Zhang a Milano, sarebbe un ulteriore indizio di voler fare un passo dopo l’altro, senza rischiare di inciampare.

Il processo di crescita sarà indubbiamente più lento rispetto a come pubblicizzato, ma non inciderà minimamente il concetto di solidità di Suning e della sua volontà di rendere nuovamente grande l’Inter.

Unico grande ostacolo, ma assolutamente imprevedibile, sarà un eventuale obbligo di cessione da parte della Cina, a cui nemmeno il potente Zhang, potrebbe né ora e né mai sottrarsi.