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Inter, il punto sulla rosa: difesa che vince non si cambia

“L’invincibilità sta nella difesa. La vulnerabilità sta nell’attacco. Se ti difendi sei più forte.”, diceva Sun Tzu, famoso generale e poeta cinese nel suo “L'arte della Guerra”. E per chi segue il campionato italiano – non che lui si riferisse a quello – non può che dargli ragione. 

Si sa infatti che il trucco più efficace per avere successo in Serie A è avere una difesa solida e impenetrabile. E l'Inter di questo è consapevole: la conquista del 19esimo scudetto nerazzurro è in gran parte conseguenza di una rocciosa difesa, nonché la migliore del torneo, che ha concesso solo 35 reti in 38 gare. Dunque, – ancora una volta – vanno sottolineati i meriti di Bastoni, Skriniar e De Vrij, i protagonisti di questa retroguardia insuperabile. Tutti e tre con caratteristiche diverse che vanno a completare le mancanza degli altri compagni di reparto, creando un meccanismo ben oliato e molto efficiente.

Ma bisogna dare anche merito alle seconde linee che nella passata stagione, quando sono stati chiamati in causa, hanno svolto al meglio il loro lavoro. Come Ranocchia e i jolly D'Ambrosio e Darmian. Ai quali si aggiunge Dimarco, che può giocare – pure bene – a braccetto, spostato sulla sinistra, con gli altri due centrali. Tutti uomini che formano un ottimo punto di partenza per Inzaghi. Specie quando il punto “debole” delle squadre che ha allenato in precedenza il nuovo tecnico nerazzurro – la Lazio, insomma – era proprio la retroguardia, dovuto appunto – fatta eccezione per Acerbi – dalla mancanza di interpreti all'altezza. E principalmente quando ha a sua disposizione la migliore difesa d'Italia. 

Ecco perché l'Inter non ha la minima intenzione di privarsi di nessun componente della sua retroguardia. Tanto meno di Skriniar e di De Vrij, finiti nel vortice delle indiscrezioni di mercato, che, innanzitutto, vogliono proseguire la loro avventura in nerazzurro e, inoltre, la società, dopo aver ceduto Hakimi, non ha alcun desiderio di far a meno di un altro big. L'unico movimento dovrebbe essere in entrata, proprio in sostituzione del marocchino, anche se attualmente la rotta sembra essere direzionata su Nandez, decisamente più centrocampista di altri nomi fatti fino ad ora (Bellerin, Lazzari, Zappacosta…).

In porta i discorsi sono ancora meno incerti, dato che Handanovic e il neoarrivato Cordaz sono naturalmente inamovibili. C'era qualche dubbio su Ionut Radu, per il quale si parlava di un probabile prestito, ma le ottime prestazioni nel precampionato potrebbero convincere Inzaghi a tenerlo in rosa e, perché no, puntarci di tanto in tanto nel corso della stagione.

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