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L’analisi tattica – Inter-Juve, gara a scacchi tra i tecnici ma alla fine vince solo l’equilibrio

Poteva essere il giorno del nuovo decollo soprattutto per l’Inter ma nel derby d’Italia le due squadre restano attaccate al palo. Match molto intenso e soprattutto tattico che, come vedremo nella analisi elaborata, ha inciso fortemente sul risultato finale.

Primo tempo a favore dei padroni di casa che, dopo un primo momento di difficoltà, prendono in mano la partita. I primi 15 minuti nascondono varie insidie per l’Inter che continua ad alternare il 3-5-2 al 4-4-2 per trovare la quadra giusta e contrastare le scorribande di Cuadrado. Difficoltà che si manifestano soprattutto nelle ripartenze bianconere che lanciano il colombiano più volte nell’area di rigore dei neroazzurri. Superato il quarto d’ora la “Beneamata” trova le misure con un intenso 4-4-2 alternato ad un 4-2-3-1 che per tutto il resto del primo tempo mette alle corde la vecchia signora costringendola a lasciare definitivamente il possesso palla in mano agli avversari. Nei primi 45 minuti lotta intensa anche a centrocampo. Molto vicini e coordinati i movimenti di Medel e Melo che annullano completamente Pogba e Marchisio grazie ad un pressing asfissiante ed assillante. Se dal punto di vista difensivo i due sudamericani brillano, tuttavia non si può dire lo stesso dal punto di vista della costruzione e delle idee che quasi mai soddisfano e premiano i continui movimenti di Icardi. Tutto pesa sulle spalle dello scatenato Jovetic che con costante imprevedibilità e classe spaventa i bianconeri.

Secondo tempo molto meno dinamico per gli uomini di Mancini che lasciano ampio spazio alla manovra bianconera che mette in luce il suo 3-5-2(4-3-3) camaleontico creando non poche difficoltà all’Inter grazie ad un rigenerato Pogba e uno scatenato Cuadrado. L’Inter paga infatti un tempo privo di idee e di intensità, complice la stanchezza e uno statico 4-4-2. Le difficoltà di Melo e Medel, e il conseguente calo di Brozovic e Jovetic non permettono all’Inter di modellare il modulo in un 4-2-3-1 come nel primo tempo. Finale di partita poco entusiasmante, squadre stanche che si posizionano a specchio per limitare gli errori sperando in qualche palla inattiva, come dimostrano i due calci di punizione al limite dell’area di Jovetic e Perisic. Alla fine l’unico vincitore oltre ad un meraviglioso pubblico è l’equilibrio che la fa da padrone in una partita priva di reti.