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Inter, Eriksen si racconta: ”Vi spiego perché ho scelto l’Inter”

Christian Eriksen ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano danese Jyllands-Posten in cui ha parlato della sua quarantena e del suo approdo

Christian Eriksen ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano danese Jyllands-Posten in cui ha parlato della sua quarantena e del  suo approdo in nerazzurro. Ecco di seguito riportate le sue dichiarazioni.

Trasferimento all’Inter? Mi è sembrata la cosa giusta da fare. Erano molto desiderosi di prendermi, e per uno come me significa molto che un club dimostri quanto mi vuole: avrebbero fatto qualsiasi cosa per prendermi. Alcuni tifosi del Tottenham si sono arrabbiati perché in un’intervista alla BBC ho detto che c’era una maggiore possibilità di vincere qualcosa qui, ma l'alto numero di squadre inglesi forti rende solo più difficile vincere in Inghilterra: all’Inter ci sono più possibilità. 

“Al Tottenham ci saranno sempre persone che saranno arrabbiate con me, ma la maggior parte dei tifosi è stata positiva. Mi è piaciuto molto giocare lì: ho incontrato tante brave persone, ho molti bei ricordi. Avrei voluto dire addio in un modo diverso, ma non è così che va nel calcio. In Italia mi sento molto ben accolto sia dal club, sia dai compagni che dai tifosi. Certo, è tutto diverso. Mi dovevo inserire in un gruppo già formato, imparare una nuova lingua e un nuovo stile di gioco”.

“Quarantena? Inizialmente pensavo di stare con Lukaku e Young, anche loro nuovi all’Inter, ma dovevano pensare alle loro famiglie e avere un ospite sul divano per 14 giorni è molto tempo. Sono finito presso la struttura di allenamento del club insieme a uno chef e a cinque allenatori del club che sono rimasti lì in quarantena per proteggere le proprie famiglie. Ora sono passate sette settimane, la mia famiglia mi ha raggiunto. Non ho mai avuto così tanto tempo libero e molto lontano dal calcio ma non c’è modo di fare molto. Non dobbiamo lamentarci perché ci sono persone in una situazione più difficile ma rispetto alla vita di tutti i giorni a cui ci siamo abituati, è molto diverso”.