Inter-Venezia 2-1
Soliti incontentabili. Incredibile come a questa straordinaria Inter, qualcuno rimproveri anche un successo sofferto. Roba da Benny Hill Show. Una squadra che vince nove delle ultime dieci gare merita solo applausi a scena aperta. Contro il Venezia – plauso ai lagunari – l'Inter aveva nelle gambe due gare – diciamo due – da centoventi minuti – diciamo centoventi, per chi non lo comprendesse bene – tra Supercoppa e Coppa Italia. C'è poi la fastidiosa questione del prato di San Siro, davvero ai minimi storici per praticabilità. Premesse doverose e necessarie per introdurre al meglio questo fondamentale successo.
La partita. Di corto muso, grazie a Edin Dzeko, abile nel metterci la testa al momento giusto, ma anche di Denzel Dumfries, superlativo nel cross decisivo. Diamo a Simone Inzaghi ciò che è di Simone Inzaghi, maestro nel leggere le partite. Inserisce l'esterno olandese e tiene dentro il centravanti bosniaco, quando tutti gli allenatori da salotto, pronti a spiegare la qualunque in panciolle, lo avrebbero tolto dal campo. Buon per l'Inter che l'allenatore, così come sottolineato da Dzeko, capisca di calcio e non sia un qualunque allenatore nel pallone. Altrimenti, sai che risate. Senza dimenticare che la vita non è una consolle e che in campo ci sono anche gli avversari. Il Venezia, pur rimaneggiato, ha disputato la sua buona partita, ma ha peccato quando si è lasciata schiacciare in area. Avrebbe potuto soccombere prima, ma Lezzerini è stato kamikaziko su Dzeko. Nulla ha potuto al '90 su quel divino colpo di testa che ha tolto le ragnatele dall'angolo basso della sua porta e scacciato via piccoli e simpatici gufetti rossoneri appollaiati sulla traversa. E perché no, già che ci siamo, mandato via anche qualche cornetto napoletano. Ben inteso, il calcio è bello anche per questo. In precedenza le reti di Henry, altro colpo di testa vincente con la complicità di Skriniar ed Handanovic e pari di Barella, con assistenza di Darmian. Nel mezzo tanto possesso palla nerazzurro, talvolta fumoso, talvolta sterile e meno brillante che in altre occasioni. Purché sia vincente e si mantenga la distanza di sicurezza dalle inseguitrici. Tutto il resto è noia, disse Califano e del resto ce ne infischiamo, disse Rhett Butler. Le chiacchiere, via col vento. Appunto.
Il simpatico buffetto. Ne diamo tre: Barella, Dumfries e Dzeko. Il primo torna al gol in un momento delicato, gli altri due ne confezionano un altro in un momento complicato. Goduria estrema.
Le rasoiate. Skriniar e Handanovic non sembrano impeccabili nell'occasione che vale il vantaggio di Henry. Perisic corre in modo frenetico e poco lucido. È umano anche lui.
(Inter) Il mondo degli agenti del calcio si arricchisce di un nome nuovo. E' quello…
(Inter) Nel corso di una intervista rilasciata a Copa90 Hakan Calhanoglu ha parlato della sua…
(Inter) Alcune immagini della festa nerazzurra dopo la fine del match con il Torino hanno…
Inter, Biasin parla del mercato dei nerazzurri. L'euforia per la festa scudetto post-vittoria contro il…
Inter, Zanetti parla dello scudetto vinto. In casa nerazzurra l'euforia è tanta dopo la vittoria…
Inter, Zanetti parla dello scudetto vinto. In casa nerazzurra l'euforia è tanta dopo la vittoria…