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Juventus, la Procura indaga su gestione biglietti e rapporto società-ultras

Indagine Figc, la Juventus rischia

Undici anni dopo Calciopoli, la Juventus è nuovamente coinvolta in una vicenda giudiziaria che potrebbe causare una rivoluzione interna alla società e danneggiare l’immagine del Club di Torino. A raccontarlo stamane è Il Fatto Quotidiano, che spiega cosa sta accadendo in casa Juve.

La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta e sotto esame ci sarebbe il rapporto fra la società della famiglia Agnelli/Elkann e i vari gruppi dei tifosi, la gestione dei biglietti e degli abbonamenti, il “patto” con gli ultras per non creare problemi ai bianconeri (le contestazioni), e il discorso bagarinaggio. Ma non è tutto. Infatti, in casa Juve, c’è una lotta interna fra il Presidente Andrea Agnelli e l’ad Beppe Marotta. Quest’ultimo – racconta il FQ – non è mai andato d’accordo con il presidente dei bianconeri, preferendogli il cugino, John Elkann, con il quale ha intrattenuto frequenti conversazioni. Uno sgarbo che non è andato giù a Andrea Agnelli che per ripicca ha coinvolto Marotta nel procedimento Figc.

Indagine sui biglietti, Juventus ritenuta responsabile

La Procura Federale ha aperto un’indagine sui biglietti a novembre, trasmettendo gli atti. L’ex prefetto Giuseppe Pecoraro, dopo aver esaminato i documenti e disposto gli interrogatori, il 20 dicembre ha concluso l’istruttoria che ruota attorno all’articolo 12 del codice di giustizia sportiva sulla “prevenzione di fatti violenti”. Secondo la Procura Federale, l’organo inquirente della Federazione, la Juventus viene ritenuta responsabile e potrebbe subire una sanzione pecuniaria sui 50.000 euro, anche se si rischiano pene più gravi come squalifica del campo di gioco, l’inibizione per i dirigenti e addirittura dei punti di penalizzazione da scontare nella stagione in corso in caso di recidiva. Il 13 gennaio la Juventus ha risposto inviando le sue controdeduzioni tirando in causa Beppe Marotta perché la gestione dei biglietti non è competenza di Agnelli. La Procura ha concesso altri venti giorni per consentire all’amministratore delegato della società bianconera di rispondere alle accuse. Il FQ si chiede chi pagherà per il danno di immagine arrecato alla società e, in attesa dell’indagine dei magistrati torinesi, ipotizza lo scenario per la Procura federale. Il regolamento parla chiaro.

Articolo 12, comma 1: “Alle società è fatto divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati”.

Comma 2: “Le società sono tenute all’osservanza delle norme e delle disposizioni in materia di distribuzione al pubblico di biglietti “.

Comma 8: “Ai tesserati è fatto divieto di avere interlocuzioni con i sostenitori durante le gare e/odi sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che (..) costituiscono forme di intimidazione”.

I dirigenti bianconeri hanno parlato di “compromesso” con la tifoseria per garantire la sicurezza, e la conferma arriva dallo stesso Agnelli che nei documenti consegnati alla Procura parla di “richiesta di acquisto di tagliandi da parte degli ultras caratterizzata da una silente pressione”.