Home » Calcioscommesse, parla un pentito: “La situazione è peggiorata, ecco come si truccano le gare”

Calcioscommesse, parla un pentito: “La situazione è peggiorata, ecco come si truccano le gare”

Parla il pentito delle scommesse

Ho pagato i miei errori a caro prezzo, ma adesso è peggio di prima” a dirlo è un ex scommettitore del calcio, che in un’intervista a Il Giorno, svela il meccanismo delle scommesse nel mondo del calcio. Lo descrive come un mondo diabolico e impossibile da fermare, troppi gli interessi in ballo, dalla malavita ai calciatori senza dimenticare le società coinvolte. “Anime pure non ce ne sono in questo ambiente” sottolinea il pentito del calcioscommesse, finito sotto inchiesta dopo alcune intercettazioni. Le sue sono parole pesanti che spiegano come questo fenomeno resti una piaga pericolosa.

Che sia cambiato qualcosa dopo gli arresti, i processi e le squalifiche? “No… ci si è solo fermati per qualche settimana, poi è ricominciato tutto come prima. Anzi, peggio. Un tempo si andava a scommettere nelle ricevitorie, c’era il tempo di scoprire flussi anomali nelle giocate, ma ora con le “giocate“ online è tutto incontrollabile“.

Lo sportivo spiega come sia facile, per gli addetti ai lavori, capire su chi scommettere ingenti somme di denaro: “Ci sono tanti siti stranieri con cui scommettere. In tempo reale e anche cifre importanti. Spesso si tratta di società asiatiche, molte inglesi. Chi sente “odore” di combine, e mi riferisco soprattutto agli addetti ai lavori, al momento giusto fa la sua puntata. E vince. Mentre su qualche campo del mondo, anche in Italia, qualcuno sta “aggiustando” la partita. Un’organizzazione perfetta“.

Poi spiega chi c’è dietro il mondo delle scommesse: “Gente pagata fior di quattrini, addestrata per far questo. Ci sono società di calcio in tutto il mondo che si rivolgono a tali persone, soprattutto straniere, e chiedono il “servizio”. Insieme decidono l’evento e poi quali calciatori, non più di 3-4 per squadra, da avvicinare e corrompere con importi che variano dai 10mila ai 50mila euro. A quel punto inizia il lavoro “sporco” di questa specie di agenzia del malaffare, quando la tavola è stata ben apparecchiata ci si spartisce la torta. Si scommette sulla vittoria o sulla sconfitta, sul primo e sul secondo tempo, si decide anche il risultato esatto e si vedono partite rocambolesche dai risultati più assurdi. Ci sono dei club, anche in Italia, cui basta “aggiustare” un paio di partite l’anno per salvare il bilancio della stagione. Ci sono presidenti e ds che sono abilissimi a far finta di sgridare i propri giocatori, salvo poi mettersi d’accordo con gli stessi…”.

Diversa la situazione in Lega Pro: “Ci sono società che non sono in grado di pagare gli stipendi e così tanti calciatori si “vendono” le partite. Ma sarebbe sbagliato pensare che il marcio sia solo nelle serie inferiori, anche se alla fine pagano sempre i pesci piccoli…

I tifosi scommettono per divertimento, ma a volte si perdono tantissimi soldi proprio sulle partite più scontate. Qualche anno fa anche un importantissimo presidente di una squadra straniera, che evidentemente aveva bisogno di liquidità, diede ordine ai suoi di perdere un match in casa. Finì infatti 0-4, un risultato clamoroso su cui solo i beninformati avevano scommesso. Ma di partite così ce ne sono tante, se hai gli agganci giusti puoi diventare ricco. Ma anche cacciarti nei guai. Ed io ho già sofferto abbastanza…“.