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(ID) Perfetti: “Godin perfetto per l’Inter. Su Sanchez, Lautaro e Icardi…”

La redazione di InterDipendenza.net ha contattato in esclusiva Fabio Perfetti, opinionista a Top Calcio 24 e Sportitalia

L'Inter non è mai stata così sudamericana. Con gli arrivi di Godin e Sanchez la Beneamata ha acquisito prestigio e qualità, considerate anche le presenze di Lautaro e Vecino in rosa. La redazione di Inter Dipendenza ha contattato in esclusiva Fabio Perfetti, opinionista a Top Calcio 24 e Sportitalia e proprietario del noto blog “Il Fùtbol Sudamericano” per un parere sui nuovi arrivi e non. Spazio anche alla telenovela Icardi che ha tenuto incollati gli appassionati di calcio ai teleschermi. Ecco quanto emerso:

Cominciamo dalla telenovela Icardi: ti aspettavi il suo trasferimento al Psg?

“Onestamente no. E' stata una telenovela che, a mia forse troppo giovane memoria, non ha precedenti, in grado di stupire giorno dopo giorno e, bisogna ammetterlo, alla fine aveva stancato un po' tutti. Sapere cosa sia successo davvero è praticamente impossibile, vedere finire così un rapporto durato tanti anni tra una grandissima società e un grandissimo attaccante con una media gol spaventosa è triste”.

Da Icardi a Lautaro: credi che “El Toro” possa far dimenticare quest'anno la partenza di Maurito?

“Dividerei la risposta in due parti: dal lato tecnico non è facile. Lautaro è un giocatore di cui su “Il Fútbol Sudamericano” parlo da molto prima che vestisse nerazzurro e personalmente ho un debole per lui ma 124 gol sono un’eredità pesante per chiunque. Tecnicamente Icardi ha pochi eguali in tutta Europa da quel punto di vista. Dal punto di vista della grinta invece credo che sia già più amato rispetto all’ex numero 9. 

Grinta, garra, talento. Lautaro ha tutto ma adesso dovrà vedersela con un altro campione: El Niño Maravilla”.

Credi che “El Nino maravilla” possa incastrarsi bene nel mosaico tattico di Conte? Se sì, perché?

“Assolutamente sì. Chi pensa che sia finito dovrà ricredersi. Sanchez non ha fatto bene solo in Sudamerica e ad Udine ma anche (e soprattutto) in Spagna e in Inghilterra con Barcellona ed Arsenal.

Ha steccato solo l’ultimo anno e mezzo giocando però in uno United ben lontano da quello che siamo abituati a conoscere e dove ci sono stati diversi problemi”.

Capitolo Godin: pensi che l’uruguayano possa lasciare il segno in questa stagione dei nerazzurri?

“Mentalità. El Caudillo è il prototipo perfetto del leader uruguayo che Varela e Lugano hanno interpretato prima di lui.

A mio parere lui e Chiellini sono tra i migliori difensori al mondo perché hanno delle caratteristiche che negli anni stanno diventando sempre più rare, ovvero quelle del marcatore.

Concretezza, spirito vincente ed esperienza: elementi fondamentali per vincere”.

E Vecino? Visto il sovraffollamento sulla mediana credi che possa essere sempre lui il titolare?

“In una squadra che lotta di più competizioni non si può avere un solo titolare. Si alternerà con Sensi e Barella, e poi c’è anche Gagliardini.

Penso che Conte farà fatica a rinunciare ai suoi inserimenti senza palla e alla sua fisicità, Barella dovrà sudare per avere il posto da titolare perché l’uruguayo non regalerà nulla”.