Home » VAR nell’Abisso: Nicchi e Rizzoli una scelta di dignità

VAR nell’Abisso: Nicchi e Rizzoli una scelta di dignità

Quello che è successo ieri a Firenze esula dal calcio, è altro. Ognuno potrà definirlo secondo la propria educazione, sensibilità, passione ma nessuna definizione potrà essere avvicinabile al mondo dello sport. Marotta ha parlato oggi, dopo la farsa. Ha richiamato il danno notevole per l’Inter, sperando non sia irreparabile, causato da un VAR su cui il calcio ha investito risorse enormi per ridurre gli errori degli arbitri. Parole giuste, anche troppo misurate quelle del nuovo Ad.  Con un filo di ironia potremmo dire che va capito. Certi rigori era abituato a vederseli dare a favore fino a pochi mesi fa, quello che è successo Firenze deve essere stato un brutto colpo anche per uno navigato come lui. Benvenuto all’Inter, Dr.Marotta.

Nell’aprile 2017, commentando l’avvicinarsi dell’entrata in funzione del VAR nel campionato, su queste pagine scrivevamo così. “Se l’avvento della moviola in campo servirà davvero ad eliminare la discrezionalità dell’arbitro sull’episodio contestato saremo tutti d’accordo. Se al contrario, si ritiene a prescindere ed a priori che “neanche la tecnologia è infallibile”, è lapalissiano che Nicchi continuerà a doversi fidare delle dichiarazioni dei suoi collaboratori. In tal caso il presidente ci faccia la grazia di farci capire dove sta l’utilità di un investimento assai oneroso per l’introduzione di un sistema che comunque viene ritenuto non decisivo, dunque un supporto poco più che superfluo alla volontà decisionale del direttore di gara”.Non ci piace autocitarci, tantomeno dire che avevamo ragione Ma l’occasione incredibile del Franchi spinge a questo.

Ciò nonostante, oggi sono comparsi alcuni commenti che dovrebbero imbarazzare più chi li scrive che chi li legge. Il Corriere dello Sport che parla di Spalletti che“dovrebbe essere punito” per la sua arroganza con Caressa. Sconcerti che si attacca a Calciopoli e ai suoi amici Moggi e Giraudo, Caputi ed altri teorici del “forse che si forse che no”.

Saltiamoli a piè pari questi e tanti altri signori. Per loro resta scritto sulla pietra il giudizio di Mourinho di prostituzione intellettuale (tra l’altro proferita il 3 marzo 2009, tra poco festeggia il decennale e niente è cambiato, se non in peggio). Quello che ci interessa è proprio l’atteggiamento del sig.Nicchi e del sig.Rizzoli, rispettivamente Presidente degli arbitri e designatore. Tanto per intendersi i due che poche settimane orsono, in occasione di Roma Inter, si stracciarono le vesti per il rigore non concesso per il fallo su Zaniolo. “Errore inconcepibile” disse Nicchi. “Errori umani, si lavorerà per migliorare” sentenziò il designatore, ex principe mondiale dei fischietti.

Aspettiamo con ansia di capire, quando lor signori saranno in comodo, come la pensano sul sig.Abisso. Capire se altrettanto sdegno pervaderà le loro parole dopo il primo rigore per fallo di petto della storia del calcio mondiale. Aspettiamo di conoscere se anche a lui spetterà un viaggio di lavoro negli Emirati come al sig.Orsato dopo Inter Juventus dello scorso aprile, o se potrà impunemente continuare a fischiare come il sig.Manganiello dopo il rigore negato in maniera altrettanto incredibile di Inter Parma (in quella occasione neanche una sosta al VAR per rivedere il fallo di mano di Dimarco a mezzo metro dalla linea di porta).

La previsione è scontata, date le condizioni del calcio italiano. Anche stavolta nessuno sarà responsabile di niente. Eppure l’errore del sig.Abisso segna davvero un abisso, quello in cui è sprofondato il VAR, il suo protocollo, le sue modalità di utilizzo, in una sola parola la sua credibilità.

Il fallimento di uno strumento che poteva essere decisivo per riavvicinare la gente al calcio ma il cui utilizzo, piegato alle logiche dominanti, rischia ora di farlo cadere nel baratro del ridicolo. Poichè le responsabilità stanno sempre in cima alla piramide, la scelta più dignitosa che Nicchi e Rizzoli potrebbero fare sarebbe quella di sospendere per un lungo periodo chi si è reso protagonista di una simile vigliaccata contro l’Inter e contro il calcio in generale e, contemporaneamente, presentare le loro IRREVOCABILI dimissioni. Ma si può parlare ancora di una dignità nel calcio italiano?