Home » Tacconi e Nesti, accordo fatto: volo pagato, ma in seconda classe

Tacconi e Nesti, accordo fatto: volo pagato, ma in seconda classe

 Mourinho con la sua mano all’orecchio allo Juventus Stadium ieri sera ha fatto perdere la tramontana a molti. Non solo ai tifosi più o meno normali che oggi hanno dato sfogo sui social alle loro frustrazioni. Colpiti ed affondati ancora una volta dall’avversario più odiato, sbeffeggiati nel tempio della juventinità, costretti ad assistere alla performance di un fuoriclasse che ha deciso di fare il proprio show nel salotto buono di casa loro. Solo una categoria si fregava le mani stamani a Torino, i farmacisti, che hanno fatto affari d’oro esaurendo in poche ore le scorte di Maalox. Tra i più affranti si trovano anche personaggi non eccellenti ma di un certo nome, gente che in passato ha avuto momenti di notorietà. 

Uno di loro è Carlo Nesti, ex giornalista della Rai, a proposito del quale Wikipedia informa, tra l’altro, che è arrivato secondo “come paroliere  nel concorso Sony per la scelta del nuovo inno della Juventus: “È bianconero”… Nesti ha commentato così quanto avvenuto stasera all’Allianz Stadium: “Bonucci è stato eroico, a fine partita, nel non mettergli le mani addosso. A fronte di tanta imbecillità, non era facile resistere alla tentazione di regolare i conti”. Nel pomeriggio è stata invece la volta di Stefano Tacconi, bianconero di lungo corso ma una vita all’ombra di Walter Zenga in nazionale. L’ex portiere, parlando a Rmc Sport, è stato anche più esplicito.“Non so se aveva problemi alle orecchie o aveva gli orecchioni. E’ un problema suo, è un provocatore, è fatto così. Provocato? A me per 25 mi hanno provocato, cosa dovevo fare? Io un bel calcio nel culo glielo avrei dato, Bonucci è stato bravo. Una ginocchiata nelle costole…, qualcosa gli avrei fatto.”
Tutta gente pronta a menar le mani per lavare l’onta della vergogna, tutti pronti ad affrontare Josè Mourinho di petto e prenderlo a schiaffi e ginocchiate per aver osato difendere il suo lavoro ed il suo onore dopo la vergognosa gazzarra inscenata contro di lui da uno stadio intero. A questi due signori così decisi facciamo una proposta: paghiamo noi il volo a Manchester se loro vanno ad aspettare Josè Mourinho all’uscita dallo stadio o davanti alla sua abitazione per affrontarlo a suon di sberle come hanno detto. Aspettiamo ansiosi di leggere le cronache dei maggiori quotidiani inglesi che riportino la notizia dell’aggressione subita dal manager dello United da parte di un giornalista e di un ex portiere della Juventus. Poi mandateci pure il ticket e l’Iban e provvederemo al rimborso del volo. Budget massimo seconda classe su volo economico naturalmente.