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Lazio Inter: i nerazzurri sfidano il futuro orfani di padre

Lazio Inter: sarà un evento speciale

Lazio Inter di domenica prossima sarà uno spareggio crudele, feroce come solo certi eventi sportivi sanno essere. Alla fine uno solo resterà in piedi (leggasi Champions) , per l’altro resteranno le briciole dell’Europa League.
Olimpico esaurito in ogni ordine di posti, 12 mila tifosi nerazzurri pronti ad invadere la capitale per sostenere i ragazzi di Spalletti. Sarà uno spettacolo formidabile per partecipazione ed intensità emotiva, sia per i giocatori in campo che per la gente sugli spalti.

Non sarà una finale, ma ogni giocatore sogna di essere protagonista in serate come questa. Dall’esito della partita dipenderà molto del futuro per entrambe le società. Le società. Ecco l’argomento su cui riflettere un momento. La Lazio ovviamente avrà tutto il gotha dirigenziale in tribuna VIP, Lotito e Tare su tutti.
L’Inter ha un Presidente, ha un proprietario di straordinario spessore. Ma nessuno dei due sarà lì a soffrire con la squadra e con i tifosi domenica sera.

Né Thohir né Zhang

Thohir ormai è un fantasma che aleggia sulle vicende nerazzurre. Occupa la poltrona presidenziale in virtù dei patti che portarono alla cessione della maggioranza dell quote al gruppo Suning. Ma da allora a parte qualche comparsata e qualche dichiarazione di rito, nient’altro.

Zhang Jindong ha il figlio Steven nelle vesti di plenipotenziario a Milano. Il giovane rampollo sarà ovviamente presente insieme a Zanetti, Ausilio ed al resto del management. Ma il fatto che nessuno dei due personaggi più importanti della società abbia sentito l’esigenza di essere vicino alla squadra in questi momenti così importanti è un segnale che fa pensare. E’ indubbio che le attività economiche e politiche di Mr. Zhang siano di enorme rilievo, ma occasioni come questa meritano qualcosa in più di un pur significativo video messaggio dalla Cina.

Come un orfanello…ma con tanti tifosi

Domenica sera non ballano solo tanti soldi. E’ in lizza anche la possibilità di veder tornare l’Inter nel più prestigioso europeo, fatto che non è quantificabile solo dal punto di vista finanziario. C’è qualcosa in più, per i giocatori, per mister Spalletti, per il popolo nerazzurro. C’è la fame di tornare nel circolo dei grandi, quello che l’Inter ha contribuito a costruire negli anni ’60 con il mito di HH e delle sue stelle, che ha perpetuato nel nuovo secolo con il Triplete. Un ambiente che vede però i nerazzurri assenti da troppo tempo. 8 anni di attesa sono tanti, troppi, ed ora si sogna la fine di questa lunga traversata nel deserto.

L’occasione meritava forse 10 ore di volo all’andata e 10 al ritorno sulla tratta Pechino-Milano. Non sarà così, è comprensibile ma l’amaro in bocca resta. Sarà come il primo giorno di scuola per un bimbo che non potrà essere accompagnato dai genitori perché orfano, una sensazione che rimarrà a lungo nei suoi ricordi. Per fortuna ci saranno i tifosi, tanti, carichi come non mai. Saranno loro a prendere per mano i ragazzi di Spalletti ed il mister stesso con il loro entusiasmo per accompagnarli al posto riservato ai nerazzurri dalla storia del calcio.