Inter Juventus: anche le bugie parlano di loro

di Mario Spolverini, pubblicato il: 09/09/2018

Inter Juventus: diversi anche nelle bugie

(Inter Juventus) Negli ultimi giorni due giocatori hanno parlato delle situazioni personali in cui sono venuti a trovarsi con i rispettivi club. Giocatori diversi, con esperienze completamente diverse, ma che con le loro parole hanno fotografato anche il DNA di Inter e Juventus.

Dapprima è stato Adriano a raccontare il suo periodo nero vissuto a Milano. Dopo la morte del padre il giocatore annegava la tristezza e la depressione nell’alcool. “Mi sentivo felice solo bevendo, lo facevo ogni notte. vino, whisky, vodka, birra, tantissima birra, bevevo di tutto. Non smettevo mai di farlo, e ho dovuto lasciare l’Inter. Non riuscivo a nascondere la dipendenza. Andavo sempre agli allenamenti ubriaco, lo staff medico mi faceva dormire in infermeria – prosegue l’Imperatore -. L’Inter mi ha coperto tantissime volte, alla stampa diceva che avevo dolori muscolari”.

L’amarezza di Marchisio

Nelle ultime ore invece è stato il Principino Marchisio, prima di salire sull’aereo che lo portava a San Pietroburgo a parlare. Commentando il suo ultimo periodo bianconero le sue parole sono state piene di amarezza. “Non sono stati due anni facili, ma è il rischio del nostro mestiere. Una cosa che mi è dispiaciuta è stata, a volte, passare per infortunato senza esserlo mai stato”.

La gestione ottimale di una società di calcio comporta che la comunicazione venga fatta secondo certi canoni, che talvolta possono anche confliggere con la verità. Ma l’elemento umano dovrebbe essere comunque fatto salvo e rispettato. L’Inter ha protetto il suo giocatore in una fase di estrema debolezza personale. C’era l’uomo Adriano da tutelare prima del giocatore, prima del capitale investito su di lui.

Ben diverso il caso bianconero. Lì si è scelto di privilegiare la tranquillità domenicale del mister e del resto della squadra. Si è scelto di evitare possibili polemiche sugli 11 da mandare in campo, evitare di spiegare perché gioca un altro e non una bandiera. Forse perché siamo di parte, ma a casa nostra il comportamento dell’Inter si chiama generosità, indotta, necessaria, ma pur sempre generosità. Quello della Juventus si chiama cinismo, senza alternative.

Ecco perché Adriano, con tutti i suoi problemi, ringrazia l’Inter. Marchisio invece se ne va togliendosi i sassi dalle scarpe. Siamo diversi, anche piccole cose come queste  lo confermano. Ma anche per questo siamo orgogliosi della nostra diversità.


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