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Infortunio Icardi, non tutto è come sembra ma ci sono troppi interrogativi

 

INFORTUNIO ICARDI – L’ormai ex capitano nerazzurro e sua moglie ed agente Wanda Nara, sono i personaggi del mondo Inter più discussi del momento. Il caso Icardi si è propagato nell’aria come una delle più classiche influenze invernali, amplificato inevitabilmente dalla cassa di risonanza che è l’Inter. La revoca della fascia prima, l’infiammazione poi, hanno alimentato le voci sul bomber argentino.

La teoria secondo la quale il numero nove di Rosario non sarebbe più sceso in campo senza la fascia da capitano è stata smentita ampiamente da Wanda tramite un tweet provocatorio contro la Gazzetta dello Sport. A tenere banco ora, è la vicenda infortunio, infatti è da circa una settimana che l’argentino si allena a parte svolgendo fisioterapia. I malpensanti hanno subito pensato ad un finto malessere per via del torto subito. L’Inter ha subito provveduto a sottoporre il giocatore alla visite mediche di rito presso la clicca Humanitas di Rozzano per valutare la veridicità dell’infortunio.

Infortunio Icardi, facciamo chiarezza

L’esito è stato piuttosto eloquente: “Gli accertamenti non hanno evidenziato variazioni significative rispetto agli esami eseguiti prima dell’inizio della stagione sportiva in corso”. Potrebbe sembrare un chiaro ed evidente “Mauro non ha nulla”, ebbene non è proprio così, qualche fastidio lo perseguita ancora, dato che all’inizio dell’anno ha avuto problemi al ginocchi che hanno fatto sì che non carburasse sin dall’inzio. A testimoniare ciò ci ha pensato Wanda Nara, postano su Instagram una storia.

Si deduce da questa vicenda che Maurito ha giocato nonostante un’infiammazione sino ad oggi. La domanda sorge spontanea, come mai si è fermato proprio dopo la revoca della fascia? Non sarebbe stato meglio prolungare questa sofferenza, evitando dicerie e malelingue, in modo da cucire il rapporto? Dato che le intenzioni dell’agente sarebbero proprio quelle di ritornare in campo?

Le tempistiche di tutto ciò sono sbagliate, probabilmente il dolore è diventato insopportabile, oppure, data la punizione, il giovane attaccante ha preferito riposare e cercare di non forzare. Tutto ciò non depone certo a suo favore e rischierà, inevitabilmente, di compromettere la sua carriera, almeno quella in nerazzurro.