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Caso Nainggolan: Marotta infuriato, le galline del Cioni pure

Non è più Natale, è già Santo Stefano, quindi è già Inter Napoli. Meglio, dovrebbe essere già Inter Napoli perché da qualche ora non si parla più della squadra, di Spalletti, della necessità di battere i partenopei. Non si parla più di calcio insomma, si parla delle telefonate seminate sui social nelle quali Nainggolan, ammesso che sia lui, confessa in malo modo di voler tornare alla Roma.

Due domande e tre osservazioni al riguardo. Prima domanda: è’ veramente lui in quella telefonata? Oppure è un’altra fake da mandar giù? C’è solo un modo per capirlo: se entro poche ore la società ed il diretto interessato smentiscono e annunciano le dovute querele è un conto. Il silenzio al contrario sarebbe la conferma della telefonata fatta dal giocatore. Seconda domanda: Tra i quotidiani sportivi, solo La Gazzetta dello Sport è uscita con la notizia dopo qualche ora, il Corriere dello Sport e Tuttosport per il momento niente. Possibile che Torino e a Roma i redattori siano ancora impegnati tra regali, astici, bagna cauda e cacio e pepe? E che invece la tipica efficienza lombarda abbia permesso alla rosea di anticipare i competitor in maniera così clamorosa? 

Possibile ovviamente. Niente di più probabile che da qui a poco anche gli altri due siti riporteranno la notizia, ma il silenzio di queste ore non fa che amplificare la sospetta tempestività della Gazzetta a sparare subito e comunque quando si parla di Inter. Con tanti se, tanti ma e tanti condizionali, ma intanto il titolone sta li. Hai visto mai che gli interisti potessero avere qualche ora di pace? Non c’è riuscita l’abbuffata natalizia a far venire lo stranguglione esofageo? Meno male che c’è la Gazzetta. Hai voglia a buttar giù litri di Montenegro e scatole di Diger Selz, per quel titolo “giallo Nainggolan, voglio tornare a Roma” neanche l’idraulico liquido viene in soccorso dell’apparato digerente dei tifosi nerazzurri.

Prima osservazione: se la notizia fosse vera il danno sarebbe enorme, per l’Inter e per il giocatore. Marotta penserà “mannaggia, ma aspettavano solo a me per far scoppiare tutti questi casini?” Per uno che per anni è riuscito a far credere a tutti di avere 36 scudetti invece di 34 mettere una toppa dovrebbe essere un gioco da ragazzi. Ironie a parte non è un gioco, anzi. Sarebbe la conferma dolorosa di un altro clamoroso errore di mercato, pagato a suon di milioni e di talento giovanile. E sarebbe un’altra enorme bastone nelle ruote di Spalletti. La probabile risposta della società potrebbe essere definitiva “l’hai voluto tu? Adesso son c***i tuoi fino a maggio e poi torna pure in Toscana dalle galline del Cioni” (appresa la notizia, le voci da Empoli parlano delle suddette galline già in procinto di indossare il loro gilet giallo e di bloccare la ferrovia in segno di protesta).

Seconda osservazione: sempre ammettendo che la notizia sia vera, è ovvio che per Nainggolan ripresentarsi a San Siro sarà come scalare l’Everest. La gente nerazzurra è disposta a perdonare (chiedasi a Joao Mario) ma nessuno ha ricordanza di uno schiaffo di tale violenza da parte di un giocatore, per di più appena arrivato ed osannato come salvatore della patria.

Terza osservazione: fra poche ore c’è Inter Napoli. Qualcuno se lo ricorda?