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(CdS) Da colpo dell’estate a pedina da sacrificare: Joao Mario

Joao Mario, fermo per tonsillite, riuscirà mai ad entrare nelle gerarchie nerazzurre?

Dopo le difficoltà della prima stagione e quelle incontrate in quest’inizio di seconda stagione Joao Mario non sembra essere all’altezza dell’Inter

Titolare nell’Europeo vinto dal Portogallo e sempre ben visto da Cristiano Ronaldo. A Milano si aspettavano di aver preso un centrocampista capace di adattarsi al campionato e di prendere la squadra in mano. L’anno scorso le difficoltà alla base hanno compromesso qualsiasi cosa ma, nonostante l’arrivo di Spalletti, Joao Mario sembra sempre in periodo di ambientamento. L’unica pedina utilizzabile a gennaio per arrivare ad un acquisto potrebbe essere lui. L’Inter, dal canto suo, non può permettersi una minusvalenza e sarà costretta a cercare una soluzione più vicina allo scambio di prestiti. Le opzioni, di livello, non sembrano abbondare e sia Sabatini che Ausilio dovranno lavorare bene per trovare una soluzione.

Le necessità

La prima necessità che si nota nell’Inter di Spalletti è l’assenza di un rinforzo sugli esterni in grado di far rifiatare Candreva e Perisic ed in grado di svoltare le partite più bloccate. Il profilo di Deulofeu sembra essere il più adatto, per disponibilità e conoscenza del campionato, anche se Joao Mario non sarebbe obiettivo del Barcellona. Le altre porte che vedono il portoghese in uscita sono quella che porta a Parigi per lo scambio con Pastore e quella che porta a Manchester, sponda rossa, per lo scambio con Mkhitaryan.