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Inter, parla Dimarco: le parole sulla finale di Istanbul fino allo scudetto. E sul futuro…

Federico Dimarco

Inter, parla Dimarco. Dopo una grande partita giocata contro il Benfica in Champions League, la squadra nerazzurra si rituffa sul campionato con la complicatissima sfida contro il Bologna in programma sabato. Una gara contro una squadra che, nelle ultime due stagioni, è diventata una sorta di bestia nera per i nerazzurri, viste le due vittorie in quattro partite ottenute.

Per questo ci vorrà la massima attenzione e la massima cura ai dettagli. Intanto, intervistato da SportMediaset, Federico Dimarco ha parlato di tanti temi, dal futuro, fino agli obiettivi della squadra. Ecco le parole di Dimarco.

Sugli obiettivi e sul futuro: “Il fatto di divertirsi, lavorare forte e lavorare bene è il nostro segreto. Stiamo facendo bene, possiamo fare ancora meglio. Scudetto? Sicuramente c’è il Napoli perché ha vinto l’anno scorso, poi ci sono Milan e Juve, lotteremo tutti fino alla fine per l’obiettivo. Bandiera? Spero di sì, è il mio sogno, il mio sogno è giocare nell’Inter e non vedo alcun problema da qui in avanti”.

Sulla finale di Istanbul: “Quello che abbiamo fatto l’anno scorso è straordinario, la storia dell’Inter parla chiaro, non capita spesso di arrivare in fondo a una competizione così. Penso che quest’anno dobbiamo ripartire da quanto abbiamo fatto l’anno scorso, sappiamo che non è facile però diciamo che siamo a buon punto. Non ci deve essere paura di nessuno, sono partite di calcio, facciamo questo lavoro per giocare le partite importanti”.

Sulla scorsa stagione, su Thuram e sulla prossima partita: “Penso che l’anno scorso forse abbiamo fatto l’errore di non pensare partita in partita ma di pensare troppo in là, a quelle che contavano di più. Quest’anno stiamo pensando di partita in partita ed è fondamentale perché non possiamo sottovalutare nessuno. Thuram? Marcus lo conoscevo già perché avevamo giocato contro da giovani, ma tutti i nostri attaccanti stanno facendo bene. Bologna? Sarà una partita non difficile, di più. Non è mai facile dopo la Champions”.