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Marotta-Inter, l’ad rivela alcuni retroscena: da quella su Leao alla frecciata a Skriniar

Giuseppe Marotta Inter

Marotta-Inter, il dirigente svela alcuni retroscena. Presente all’evento organizzato da La Gazzetta dello Sport, il CEO Sport della società nerazzurra, Beppe Marotta, è stato interpellato su vari temi. Ovviamente, uno tra i principali, è stato sicuramente il derby di Champions, con la partita d’andata vinta proprio dalla squadra di Simone Inzaghi. Ma tanti altri argomenti sono stati toccati. Ecco le sue parole come riportate da Calciomercato.com.

Sul ruolo dei dirigenti: “Ci sono dirigenti che accompagnano anche l’allenatore e sono di ausilio per sollevare il tecnico anche dalle pressioni”.

Sulla sua carriera: “Se guardo la mia carriera mi sento molto appagato, non sono riuscito a vincere la Champions ma ci sta, non vorrei parlarne ora”.

Sulla quando è arrivata la svolta per l’Inter: “E’ arrivata dalla Champions, dalla gara contro il Porto, li abbiamo trovato autostima e convinzione e capito la necessità di cambiare rotta. Abbiamo una rosa forte fatta da professionisti bravi è stato meritato e dobbiamo continuare. Questa sera abbiamo un appuntamento delicato, anche scaramanticamente. Dobbiamo trovare quella forte convinzione e motivazione per una gara insidiosissima”.

Sull’assenza di Leao all’andata e un retroscena: “Riconoscere il merito prima di ogni cosa al mister e ai giocatori. Quando mancano pedine importanti si può essere avvantaggiati ma forza di una squadra non si basa sui singoli. Leao vicino all’Inter? Si, poi le scelte furono diverse”.

Su Skriniar: “Vorrei tornare su questo argomento a stagione finita. Si poteva chiudere in maniera migliore ma ci torneremo. Dovesse recuperare poi deciderà l’allenatore ma è anche vero che sono due mesi che non si allena. Dovesse tornar utile poi valuterà il mister. Sicuramente c’è stata tanta amarezza perchè si poteva risolvere in maniera migliore”.

Sulla responsabilità di rappresentare l’Inter: “Io non racconto l’Inter, la vivo, e vivendola ci sono queste emozioni, è il bello dello sport e sono fortunato. Mi carico di respnsabilità nel momento in cui c’è fiducia e un senso di reponsabilità l’abbiamo forte”