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Inter, Marotta dice tutto: dai parametri zero fino al futuro di Onana. E che sorpresa su Inzaghi!

Giuseppe Marotta Inter

Inter, Marotta parla il giorno dopo la vittoria contro il Milan. Presente all’evento ‘Il Foglio a San Siro’, l’amministratore delegato nerazzurro, Beppe Marotta, è stato intervistato su tanti temi interessanti sia riguardanti l’attualità interista, sia per quanto riguarda altro. Di seguito, ecco le parole dell’esperto dirigente così come riportate dal sito Calciomercato.com.

Sulla permanenza di Inzaghi: Penso di sì, le valutazioni su un allenatore non si fanno sugli episodi, ma bisogna guardare in grande. Il neo è, per l’Inter ma anche per altre grandi squadre, quello di aver fatto un campionato da spettatori. Siamo andati a caccia di profili che in termini di investimento non costavano niente, ma erano comunque giocatori di valore. Penso a Dzeko, Mkhytarian, Onana, Darmian hanno dimostrato con i fatti di essere da Inter”.

 Onana: “Oggi è difficile fare una pianificazione futura. Già da un decennio, la volontà del giocatore è determinante. Non abbiamo avuto nessuna offerta, in più il ragazzo è contento di stare qua. Non abbiamo intenzione di metterlo sul mercato”.

Sul Napoli: “Giuntoli è un professionista molto attento che ama anche fare degli investimenti rischiosi. Ha uno staff valido, ma anche il suo allenatore è capace e credo che il Napoli abbia strameritato di vincere lo scudetto. Lui a Napoli? Non lo so, posso dire che quando un dirigente è corteggiato significa che è bravo e ha fatto bene”.

Sulla Sampdoria: “Mi dispiace moltissimo per quello che è successo, conoscendo la storia e il passato del club. Personalmente sono amareggiato”.

Sul fatto che la Juventus ha perso tanto da quando non c’è lui: “Io credo che queste sono delle coincidenze. Io come tanti altri dirigenti cerco di svolgere il mio lavoro al meglio. Chi vuol fare il dirigente di una squadra sportiva deve curare al meglio ogni dettaglio”.

Su Conte e Spalletti: “Se Conte ha deciso di risolvere con il Tottenham evidentemente ha le sue ragioni. Spalletti-Napoli? Ho sentito che è l’allenatore più anziano ad aver vinto lo scudetto. Io l’ho conosciuto nel 1998 a Venezia, è un allenatore completo, con grande leadership, ottime conoscenze sotto il punto di vista tattico e tecnico. Ha raccolto meno rispetto a quanto meritava”.