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Inter, inatteso, imprevisto, arriva un divorzio doloroso

33 anni di militanza in nerazzurro, 16 titoli in 22 finali. Il palmares di Roberto Samaden parla di uno dirigenti sportivi più vincenti d’Europa a livello di settore giovanile. Oggi ha comunicato al presidente Zhang ed alla dirigenza che al 30 giugno non rinnoverà il contratto e lascerà dunque il club a cui ha dedicato tutta la sua vita sportiva sino ad oggi.

56 anni, una lunghissima amicizia con Piero Ausilio che lo portò a capo della cantera nerazzurra nel 2010.

Da quel momento in poi 4 scudetti con la Primavera, altrettanti con l’Under 15, 3 con la Berretti, 3 con l’Under 17, 1 con l’Under 16 e 1 con l’Under 14. Alla lista però vanno aggiunte anche la NextGen 2011-12 con Stramaccioni in panchina, le 3 edizioni del Torneo di Viareggio, 5 Supercoppe e una Coppa Italia Primavera.

Federico Dimarco, Federico Bonazzoli, Cristiano Biraghi, Andrea Pinamonti.  E poi Davide Faraoni, Cesare Casadei, Alfred Duncan, Marco Benassi, Wilfried Gnonto, Giovanni Fabbian e Michele Di Gregorio. Per finire con i fratelli Esposito e ai fratelli Carboni,.  solo gli ultimi rampolli che hanno spiccato il volo nel corso della sua gestione.

Non sarà facile per l’Inter sostituire un totem del genere. Molto più semplice sarà per Samaden scegliere tra le offerte che gli pioveranno addosso e la Nazionale con cui collabora già da anni.