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Dimarco, chi è il gioiello nerazzurro: dalla Nord alla notte contro il Barça

Federico Dimarco

Dimarco è l’anima italiana dell’Inter e sta facendo vedere a tutti il suo valore.

Arrivato, o meglio tornato all’Inter, lo scorso anno dopo Parma e Verona, non era stato accolto con molto entusiasmo. Sarà il nome non esotico o il fatto che non era stato pagato a suon di milioni, Dimarco pian piano ha scalato tutte le gerarchie diventando un punto fondamentale nell’undici di Inzaghi e non solo. Anche il CT della Nazionale sembra apprezzare le doti e il cuore del giocatore nerazzurro tanto da farlo giocare titolare nella sfida contro l’Ungheria valevole l’accesso alle finals four di Nations League e venendone ripagato con il gol numero 1500 della storia della Nazionale italiana.

Ma dove nasce il fenomeno Dimarco, che anche contro il Barcellona è stato uno dei migliori in campo?

Federico Dimarco è un classe 1997 che di fatto è uno di quegli interisti ultra autoctoni. Nato a Milano nel 1997 è cresciuto nel quartiere di Calvairate e all’ortofrutta di Papà Gianni in zona Porta Romana. Fin da piccolo frequenta San Siro e la nort innamorandosi completamente dei colori nerazzurri. All’Inter percorre tutta la sua carriera calcistica giovanile fino al suo esordio in prima squadra nel 2014-15. A 17 anni proprio Roberto Mancini, all’epoca allenatore dell’Inter, lo fa esordire tra i grandi in Europa League. Nella stessa stagione esordisce anche in Serie A contro l’Empoli. Con la Primavera nerazzurra si porta a casa il Trofeo di Viareggio.

Dimarco, una vita in nerazzurro per una carriera tutta da scrivere.

Nel gennaio 2016 viene mandato in prestito all’Ascoli in B dove fa vedere subito il suo marchio di fabbrica l’assist. In 15 presenze in Serie B ne sforna 4. Nel 2016-17 gioca in A con l’Empoli e l’anno successivo si trasferisce a titolo definitivo al Nion, venendo riacquistato l’anno successivo nuovamente dall’Inter e girato in prestito al Parma, neopromosso in A. Combinazione del destino vuole che proprio con gli emiliani segna il suo primo gol ovviamente a San Siro contro l’Inter. È il gol vittoria in un match concluso per 1 a 0 per i gialloblu.

I ritorni all’Inter.

Torna ancora nell’Inter di Conte dove gioca fino all’ultimo giorno del mercato invernale quando venne ceduto in prestito al Verona di Juric. Nella seconda stagione con gli scaligeri esplode mettendo a segno 5 gol.  Torna così di nuovo all’Inter lo scorso anno e Inzaghi lo inserisce nelle rotazioni sia come esterno di sinistra che come braccetto sinistro della difesa a tre. Con la Samp il primo gol in maglia nerazzurra, con una punizione magistrale. Alla fine del suo primo vero anno con la maglia dell’Inter porta a casa Coppa Italia e Supercoppa Italiana.

Dopo la partita con il Barcellona non ci sono più dubbi sul fatto che sia lui l’esterno sinistro titolare dei nerazzurri. Contro il Barca ha giocato una partita eccellente, perfetto in chiusura e propositivo in avanti. Per il Corriere della Sera è lui l’anima dell’Inter mentre La Gazzetta dello Sport lo paragona addirittura a Roberto Carlos per la sua apertura fantastica in occasione del primo gol.

Lui dal canto suo resta umile e determinato a fare sempre meglio per la sua squadra del cuore. Sia in campo che fuori mantiene un profilo basso, mostrando di voler crescere e continuare a vincere. Fuori dal campo anche sui Social Dimarco mostra il suo essere interista oltre che compagno della sua Giulia e papà di Chloe e Nicholas. Insomma sia dentro che fuori dal rettangolo verde  il numero 32 dell’Inter mostra di sapere ciò che vuole e come lavorare per ottenerlo.

Inter, il focus su Calhanoglu. Il turco raddoppia e fa felice Inzaghi.