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Inter, altri 10 giorni così poi arriveranno le fucilate, Marotta e Conte su le antenne

Getafe e Bayer tutti a casa alè, l’Inter è in semifinale di Europa League che da quando è nata (2009) non ha mai avuto il privilegio di vedere una squadra italiana all’atto conclusivo.

Toccando ferro e non solo, l’Inter vista in queste ultime settimane ha le carte giuste per sfatare questo tabù. Intanto arriviamo lì, poi vediamo come e con chi. Una cosa è certa, l’Inter adesso fa paura a tutto il resto delle contendenti, cosa non scontata fino a qualche settimana fa, frutto della scelta intelligente fatta dalla dirigenza durante il periodo di lockdown, quella di mirare la preparazione della squadra in funzione della Coppa più che del campionato. L’Inter di agosto corre il triplo di quella vista con Sassuolo, Bologna, Fiorentina e via dicendo, e non può essere un caso.

“Gli altri sono in vacanza, noi siamo qui a sudare” ha detto Conte nel post partita. Se era una battuta riferita a chi da tre giorni se la gode sul maxi yacht in Liguria e ai suoi compagni vuol dire che ha capito, meglio tardi che mai, avanti così. Soprattutto nel momento in cui i dominatori delle ultime 9 stagioni sembrano immersi in un “momento di riflessione” tecnica ed economica che potrebbe aprire la strada ad un periodo di transizione. Pirlo è una bella suggestione ma è anche una scelta di retroguardia, inutile lo sforzo titanico di giornali e televisioni di farlo passare come un upgrade rispetto al passato.  Tutto questo avviene mentre l’Inter va, eccome se va.

Soprattutto se continuerà ad andare, una volta chiarito tutto tra società e Conte (io lo do per scontato, sono troppo ottimista?)  sarà il caso che la dirigenza nerazzurra alzi fin da subito le antenne e la contraerea.

Non è difficile prevedere che si metterà in moto (sta già avvenendo) la macchina dell’informazione pronta a spargere malignamente incenso da tre soldi, mentre l’istinto di autoprotezione bianconera diventerà meno supponente ma velenoso come il morso di un cobra incazzato dopo essere stato calpestato. Un mix letale, capace  di interferire prima sul mercato poi sulla stagione che si aprirà tra poco più di un mese. A Zhang potranno pure sfuggire certe raffinatezze tutte italiane, a Marotta no. A buon intenditor poche parole oppure uomo avvisato mezzo salvato, scegliete voi…

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