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In Champions l’Inter non ha scuse: altroché Sheriff

Da squadra che sarebbe dovuta essere il fanalino di coda del girone, a quella che, a due giornate dall’inizio della Champions League, è l’unica prima in classifica e a punteggio pieno.

Una favola, un miracolo. Chissà. Quel che è certo è che, anche per i più increduli, lo Sheriff sta facendo davvero qualcosa di straordinario e scrivendo una pagina importantissima per la sua storia, dopo avere trionfato in casa, per 2-0 contro lo Shakhtar Donetsk, ma, soprattutto, dopo averlo fatto allo stadio Santiago Bernabeu contro il Real Madrid che, della Champions, è la squadra più titolata di tutte. Insomma, davvero una grande sorpresa che l’Inter si troverà ad affrontare nel prossimo turno appena dopo la pausa per le nazionali.

Ma queste vittorie sono frutto di forza o di fortuna? Sicuramente a vedere l’organico dello Sheriff, verrebbe da dire la seconda opzione, ma se si guarda il percorso europeo, si può vedere che tanti fattori non sono casuali. Come si dice in questi casi: i numeri non mentono. Già dal terzo turno del preliminare contro la Stella Rossa, con la partita dell’andata, giocata a Belgrado, terminata per 1-1 e quella del ritorno vinta per 1-0. Ma ancor di più nella partita contro la Dinamo Zagabria, squadra decisamente più abituata a giocare in Champions, sconfitta per 3-0 all’andata, ratificando poi il tutto al ritorno con uno 0-0. Quel che impressiona sono i tiri subiti rispetto a quelli fatti. In questo doppio confronto i moldavi hanno tirato in porta per 26 volte, mentre i croati 33, con un possesso palla decisamente a favore dei secondi. Anche in Champions, contro lo Shakhtar per esempio, con 11 tiri fatti e 20 subiti e il 75% di possesso palla in favore degli ucraini. Con il Real Madrid? Stessa cosa: 31 tiri subiti e 4 fatti – di cui due in rete. Ciò che impressiona è che, in questa fase a gironi, pur con tutti questi tiri subiti, l’unico gol subito è arrivato ieri sera, ma su calcio di rigore di Benzema.

Insomma, lo Sheriff è si una favola, ma nulla che non si possa e si debba battere. Di sicuro bisognerà fare attenzione al loro attacco molto rapido e veloce con la quale la difesa nerazzurra potrebbe soffrire, ma l’imperativo è uno: vincere, e su questo non ci sono scuse, alibi o motivi per accontentarsi. Vedremo come arriverà l’Inter a quelle partite, soprattutto perché, in campionato, la partita prima e quella dopo, dovrà vedersela contro Lazio e Juventus.

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