Editoriale

Valentin Carboni, l’Inter vuole farlo entrare nella storia

Con l’indisponibilità di Correa – mai decisivo a Milano e mai avuta l’opportunità di apprezzarlo realmente in nerazzurro -, all’Inter pensano di dare un’opportunità a Valentin Carboni. Il talento italo-argentino della Primavera pare, infatti, essere in rampa di lancio. Tra l’altro, la sua recentissima storia racconta già di un esordio in Champions, senza peraltro patire troppo l’emozione (segno che le stigmate sono quelle del giocatore di razza). Sia chiaro, è un ragazzo – figlio d’arte di quell’Ezequiel, ora allenatore delle giovanili del Monza, che ben figurò a Catania anni addietro, fratello di Franco, con cui ha giocato assieme nella Primavera nerazzurra (ora in prestito proprio al Monza, dopo aver cominciato la stagione a Cagliari) – e perciò non gli si può addossare nessuna responsabilità in questo frangente. Ma se avessimo qualche fiche da puntare la rischieremmo su Valentin. A occhi chiusi.

Giocatore moderno, Carboni è un trequartista che all’occorrenza può giocare anche da seconda punta. Tra le linee avversarie si sente a volte ballerino di flamenco, a volte ballerino di tango; a volte sprigiona energia, passione, sentimento, altre volte emozione, poesia, palpitazione. Veloce, rapido, anche di pensiero, accarezza la palla in maniera sublime. Nel suo bagaglio, che spicca per la notevole tecnica individuale, ci sono dribbling ubriacanti e serpentine da corsaro nell’area avversaria. Mancino puro, preciso e letale, con le sue traiettorie impossibili che non danno scampo ai portieri avversari sembra essere uscito da un calcio che non c’è più, nel quale l’ingrediente da cui si origina tutto è la fantasia. Eleganza sopraffina e finte di corpo sbalorditive completano il mix effervescente di questo giocatore fantastico, che se continuerà il suo processo di crescita farà parlare di sé in futuro.

Ha i tempi di gioco del veterano che unisce con disinvoltura alla giocata strappa applausi ma mai fine a se stessa. Un ragazzo già maturo che sarebbe un delitto non valorizzare. Le stelle nascono così: o le afferri quando sono cadenti oppure ti perderai per sempre nell’inseguimento di quella polare. È un attimo da cogliere. “Un brivido che vola via”, canterebbe Vasco Rossi. Inzaghi, che sa individuare le qualità del calciatore, lo sa. In viale della Liberazione stanno meditando: non vogliono bruciare il talento, ma nemmeno aspettare troppo con il rischio di impedirne la fioritura. Scaloni, che ha appena vinto un mondiale, lo ha convocato nel 2022 con la maglia dell’Argentina, scongiurando per sempre che possa vestire la maglia dell’Italia. Perché ci sono qualità che appartengono agli eletti, ai quali è destinata una grande missione. La missione di Valentin Carboni è entrare nella storia dell’Inter.

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