La ruggine consuma il ferro in un processo graduale e costante molto simile – per certi aspetti – a quello che deve aver colpito numerosi tifosi juventini all'indomani del passaggio di Conte all’Inter. Da parte di Conte non c’è mai stato spazio per il rancore. I suoi ex tifosi – naturalmente non tutti – non lo hanno ripagato come avrebbe meritato, ma il tifo – qualche volta – obnubila la ragione e porta a dimenticare eventi che neanche lo scorrere del tempo potrà mai offuscare. Si pensi alle stagioni in cui- emulando Virgilio con Dante – Conte è riuscito brillantemente ad esfiltrare la Juventus dalla selva oscura e tortuosa in cui si era impelagata dopo stagioni anonime.
“Un domani – dichiarazione di Conte riferita ai tempi bianconeri – se dovessi allenare Inter o Milan, ne sarei il primo tifoso. Perché sono un professionista”.
Conte è persona intelligente, empatica e concreta, e lo dimostra ogni giorno. Non ha mai perduto il proprio tempo ad innaffiare vecchi sogni – parte di un passato che nessuno potrà cancellare – ma ha preferito piantare nuovi semi per far sbocciare ulteriori traguardi dal raggiungere. Chi ha proposto di rimuovere la stella dallo Stadium, avrebbe dovuto argomentare una tesi che – sinceramente – non presenta credibilità alcuna. Partorendo un’idea del genere – rimasta fortunatamente ad uno stato di embrionale assurdità – si è mancato di rispetto a chi ha cominciato il percorso che ha portato in dote ben otto scudetti consecutivi. Conte ne ha vinti tre ed ha stabilito – guarda un po’ – il record dei 102 punti. I tempi andati – seppur gloriosi – non vanno rimpianti. Quella è prerogativa di chi ha poca memoria e tende – con un’analisi poco lucida – a ricordarli male. Non è il caso di Conte – come qualcuno avrebbe lasciato intendere dopo la recente sconfitta contro la Juventus – che il passato neanche lo rinnega, ma lo archivia come solo i vincenti sanno fare. Il presente si chiama Inter, ed è tutto da costruire. Conte è felicissimo di essere in nerazzurro, e spenderà tutte le energie di cui dispone per condurre l'Inter al successo. Servirà tempo per raggiungere l'attuale Juventus che – all'ombra della Mole non devono dimenticarlo – lo stesso Conte ha contribuito a rendere – in questo momento – la squadra più forte d'Italia.
I detrattori di Conte dovrebbero sapere che le stelle collocate allo Stadium rappresentano un dono ad perpetuam rei memoriam. Dormano pure sonni tranquilli, Conte è proiettato esclusivamente al presente. Nessuno meglio di lui può sapere che a cose eccelse si giunge per vie difficili. Per angusta ad augusta, con i colori nerazzurri, naturalmente.
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