Squilla più volte il cellulare di Spalletti | Lo vogliono rialzare la cresta. Impossibile dire di no

Luciano Spalletti, ex commissario tecnico della Nazionale - ansa - interdipendenza.net
Luciano Spalletti oggetto del desiderio di un club che ha bisogno di lui per rialzare la cresta. Lo vogliono a tutti i costi.
L’esperienza di Luciano Spalletti sulla panchina della Nazionale è terminata con l’amaro in bocca, un flop inaspettato dopo il trionfo scudetto che in pochi si aspettavano. Forse nessuno. Il suo biennio da commissario tecnico è stato caratterizzato da prestazioni deludenti, culminate nell’eliminazione prematura dagli Europei e da una qualificazione al Mondiale messa seriamente a rischio.
Un bilancio di 12 vittorie, 6 pareggi e 6 sconfitte in 24 partite non ha soddisfatto le ambizioni della FIGC né dei tifosi, spingendo all’esonero. La critica più frequente mossa al tecnico toscano è stata proprio la sua incapacità di replicare in Azzurro la magia dei club. Un copia e incolla venuto male.
La differenza tra i due ruoli è abissale e Spalletti l’ha pagata cara: come cittì si lavora nei ritagli di tempi dopo i club si riposano, un timing misero per trasmettere il proprio credo e forgiare un gruppo solido.
Si è cittì in vacanza forzata tra un raduno e l’altro; non si ha il polso quotidiano, che per un allenatore ossessivo come lui è vitale. Come allenatore di club, invece, Luciano Spalletti è un’altra storia.
L’habitat naturale
Il suo palmares parla chiaro: due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana con la Roma, due campionati russi, una Coppa e una Supercoppa di Russia con lo Zenit San Pietroburgo. E soprattutto, lo storico scudetto 2023 con il Napoli, una vera e propria opera d’arte tattica e motivazionale, che ha rotto un digiuno di 33 anni per i partenopei.
Nei club, Spalletti trova il suo habitat naturale: può costruire, plasmare, allenare ossessivamente. La possibilità di lavorare giorno dopo giorno sui dettagli, sulla tattica e sulla mentalità dei suoi giocatori è la benzina del suo motore. Questa capacità di rilanciare e portare al successo squadre con potenziale inespresso o in crisi è la ragione per cui, a dispetto dell’esperienza in Nazionale, il suo telefono non smette di squillare.

La chiamata giusta
E, a quanto pare, le chiamate sono diventate molto insistenti. La possibilità di rimettersi in gioco, di rialzare immediatamente la cresta dopo la delusione azzurra, è molto allettante per un uomo che vive di campo e adrenalina. L’offerta arrivata sul tavolo di Spalletti è di quelle che fanno girare la testa e che lo vedrebbero subito protagonista in un contesto di altissimo livello.
L’Al-Ittihad ha appena esonerato Laurent Blanc. C’è bisogno urgente di un tecnico di primo piano per rimettere in carreggiata una squadra ambiziosa, piena di stelle e che non tollera passi falsi. Per Spalletti, è la chiamata che non si può rifiutare per tornare a vincere e dimostrare il suo valore, ma anche per dimenticare qualcosa che poteva essere ma non c’è stato.