Malore Eriksen: il punto dopo la prima notte in ospedale

di Riccardo Cisilino, pubblicato il: 13/06/2021

Stando a quanto trapela, il 29enne avrebbe trascorso una notte tranquilla in ospedale, senza particolari problemi, sorvegliato a vista dallo staff medico della struttura. Nel corso della giornata è comunque atteso un bollettino medico con l’aggiornamento sulle sue condizioni di salute“. Apre così Open (domenica 13 giugno 2021, ndr), che aggiorna sulle condizioni di salute del danese dopo la nottata.

Un grazie va allo staff medico ed ai compagni di squadra – con il capitano Kjaer in prima linea – che sono intervenuti prontamente per salvare la vita al'asso nerazzurro: “L’uso di un defibrillatore è risultato cruciale per riequilibrare la stabilità elettrica del cuore dell’asso danese“. Dalle prime indiscrezioni ed informazioni, il n. 24 dell'Inter, avrebbe sofferto di una fibrillazione ventricolare: “Impedisce all’organo vitale di avere stabilità con esiti fatali“. 

A dare una spiegazione chiara della vicenda è stato il medico della Nazionale Morten Boesen, il quale ha raccontato la dinamica di quel momento tragico avvenuto verso la fine del primo tempo del match tra Danimarca e Finlandia: “Siamo stati chiamati in campo appena Christian è caduto. Non lo vedevo, ma era abbastanza chiaro che avesse perso conoscenza“. Momenti concitati e febbrili per lo staff medico.

Era su un fianco, respirava e gli ho sentito il polso: all’improvviso non c’era più battito e abbiamo cominciato il massaggio cardiaco. L’aiuto è arrivato veramente in fretta dallo staff medico“. Prosegue così il medico che poi aggiunge: “Con la loro collaborazione siamo riusciti a fare quello che dovevamo fare. Abbiamo cominciato a intervenire per tenerlo in vita“. Un intervento veloce, efficace che ha permesso al danese di essere trasferito all'Ospedale dove successivamente le sue condizioni si sono stabilizzate ed è stato dichiarato fuori pericolo. Il tutto però è avvenuto anche grazie alla tenacia di Eriksen che: “Per fortuna lui ci si è aggrappato alla vita“. Conclude così il dottore.

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