Bergomi commenta l’Inter di Conte, i nuovi arrivati e fa sognare i tifosi

di Candido Baldini, pubblicato il: 13/09/2019

L'ex difensore e capitano dell'Inter Beppe Bergomi ha rilasciato una lunga intervista pubblicata sulle colonne della Gazzetta dello Sport, durante la quale ha commentato i nuovi acquisti dell'Inter.

Giudizio positivo per tutti, anche per Lazaro che però deve ancora prendere confidenza con il nuovo ruolo. E poi sulla corsa scudetto fa sognare i tifosi: nulla è scontato.

È già l’Inter di Conte. Il lavoro di Antonio si vedeva già dopo la prima amichevole a Lugano. Conte è così, parte con le sue idee, trasmette i concetti e i giocatori devono rispondere in fretta. Penso alle prime due partite, molto diverse. Il Lecce ha provato a fare il suo calcio ed è stato travolto 4-0. A Cagliari invece Maran s’è messo a specchio, non concedendo spazio. E c’è voluta la giocata di grande qualità di Sensi nel rigore procurato per vincere la partita.

A proposito di Sensi, si può dire che è la grande sorpresa di questa nuovo progetto?

«Ha dimostrato pure in Nazionale di avere qualità e personalità. E poi credo che la sua grande forza sia la capacità di giocare in qualsiasi ruolo del centrocampo ad altissimi livelli. Può fare il regista, il trequartista o la mezzala, con risultati sempre eccellenti. Sapevo che era un grande acquisto, ma non me lo aspettavo già così decisivo».

Invece sta faticando Barella.

«Lui è più istintivo e anche per questo sta facendo un po’ più di fatica. È arrivato in ritardo ed è ancora un po’ indietro dal punto di vista delle conoscenze. Però ha tutte le caratteristiche del centrocampista ideale per il gioco di Conte: strappa, recupera palla, si inserisce. Sia chiaro, Barella a me piace tantissimo».

C’è curiosità nel vedere la GDS. Non crede che Godin, De Vrij e Skriniar possano soffrire nella difesa a tre essendo da sempre tre centrali veri?

«Pensavo anche io la stessa cosa, però in quei pochi minuti di Godin a Cagliari sono rimasto impressionato dall’atteggiamento dell’uruguaiano a destra. Pensavo stringesse di più, invece è stato perfetto anche nell’uscita palla al piede. Per fare quel ruolo bisogno scivolare bene in fase difensiva ma anche nell’impostazione. Bravo».

Che Sanchez si aspetta?

«Non credo sia più quello che abbiamo visto in Italia con l’Udinese, devastante in campo aperto. A Manchester ha avuto problemi ma all’Arsenal ha fatto bene più vicino alla porta. Ha bisogno di essere al cento per cento per essere decisivo e Conte è bravissimo a rimetterti in condizione: se starà bene, farà la differenza con la qualità».

Lukaku invece si è già preso l’Inter.

«È il mio attaccante ideale. Ho sempre amato i centravanti grossi: quelli alla Vieri, Ibrahimovic o Van Basten fanno sempre la differenza. Romelu è il miglior acquisto dell’Inter, un attaccante completo che gioca per la squadra, crea spazi per i compagni e li incoraggia se sbagliano. Nella ricerca della profondità è eccezionale. E poi con Conte si va subito in verticale a mille all’ora e lui c’è sempre».

Non si è visto ancora Lazaro.

«Beh, per me è un attaccante esterno, uno che ha sempre giocato col terzino dietro in protezione. Dovrà abituarsi a fare tutta la fascia e non è semplice. Ha bisogno di tempo».

Risposta da dentro o fuori: l’Inter è l’anti Juve?

«La Juve è ancora la più forte, però siamo nell’anno del cambiamento e nulla può essere scontato. Quindi mi sento di dire che se la Juve dovesse avere problemi stavolta l’Inter sarà lì a lottare fino alla fine: i 20 punti di distacco non ci sono più».


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