Inter, nel corso delle ultime stagioni il capitano nerazzurro, Samir Handanovic, si è trovato spesso al centro di numerose critiche.
In molti hanno considerato lo sloveno la principale causa delle numerosi reti subite dalla squadra, in particolar modo all'inizio del campionato in corso. Si è agognato l'arrivo della più prossima sessione di mercato per far sì che arrivasse un avvicendamento nel ruolo. Qualcuno addirittura si è augurato che Simone Inzaghi prendesse una decisione più repentina, affidando il ruolo a Ionut Radu. La società, principalmente per esigenze di programmazione, ha intanto bloccato l'estremo difensore del'Ajax, André Onana. E Handanoovic? Cosa ha fatto in tutto ciò il capitano? Ovviamente ha mantenuto il suo proverbiale aplomb, quello da leder silenzioso.
Se di parole ne pronuncia poche, sono i fatti a parlare per lui. Ad oggi l'Inter ha vinto 7 gare consecutive, 6 delle quali hanno portato i tre punti senza reti subite. 17 a 0 è il parziale (a livello di gol) dei match in questione, e se qualcuno può pensare che il merito non sia (anche) di Handanovic basti guardare la sfida al Napoli, e la parata nei minuti finali su Mario Rui. Forse troppo spesso il capitano dai capelli grigi ha pagato per colpe non soltanto sue, dimostrando in maniera evidente il fatto che i portieri, troppo spesso, risentono di un assetto della squadra eccessivamente offensivo.
Il futuro porterà sicuramente ad un nuovo giocatore del ruolo, ed Handanovic svolgerà il ruolo di “chioccia”, ma nel frattempo sembra ingiusto disconoscere l'importanza di un giocatore che, negli anni, ha sempre dimostrato il suo attaccamento ai colori, e che ha, in molte occasioni, contribuito con un apporto (forse oscuro) di punti preziosi. Di critiche, come detto, ce ne sono moltissime, ma i numeri (almeno per ora) non mentono: quando la porta resta inviolata per 551 minuti consecutivo non si può, non si deve, criticare il portiere.
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