Karamoh e Rafinha titolari, a Marassi si va per vincere, con il bastone o con la carota

di Mario Spolverini, pubblicato il: 15/02/2018

Indice dei contenuti

1 Inter e Genoa, infermerie sold out2 Di fronte anche diversi ex3 Continuità nella vittoria4 Fuori polemiche e gossip, i conti si fanno alla fineInter e Genoa, infermerie sold out

Karamoh e Rafinha potrebbero figurare nell’undici iniziale di Spalletti, visto che con tutta probabilità l’Inter a Genova sarà costretta a rinunciare a Icardi, Perisic e Miranda.
Tre che nella prima parte della stagione hanno rappresentato la spina dorsale di quella squadra che aveva meravigliato tutti fino a raggiungere la vetta della classifica.
C’è da fasciarsi la testa e disperarsi? Neanche per sogno, a Marassi si va per vincere. Punto.
Il Genoa è una squadra in salute come dimostrano gli ultimi risultati. Ed è anche in quel periodo fortunato che capita alle squadre in salute. Due gol al 90mo contro Lazio e Chievo sono valsi 6 punti d’oro per i ragazzi di Ballardini.

Di fronte anche diversi ex

Nel catino genoano ci sarà dunque da soffrire. Ci saranno volti noti ad aspettarci, uno su tutti quel Goran Pandev che i tifosi nerazzurri non hanno mai dimenticato mentre Laxalt e Bessa vorranno dimostrare che meritavano più fiducia.
Anche i rossoblu hanno i loro problemi con gli acciacchi. Sarà quasi impossibile vedere in campo Taarabt, Veloso, Izzo e Rossi mentre hanno qualche chance di recupero Galabinov, Biraschi e Rosi.

Continuità nella vittoria

La vittoria con il Bologna non può e non deve restare una parentesi all’interno della striscia negativa iniziata a dicembre. Riprendere confidenza con la vittoria in maniera continuativa è l’unica medicina per non sentire più parole come “abbiamo perso l’autostima”, manifesto di debolezza e di incapacità di reazione.
Spalletti osi, come ha osato domenica scorsa. Se mancano le certezze (?) dei big, la freschezza esplosiva di Karamoh, l’esperienza di Lisandro Lopez o Ranocchia e il talento di Rafinha, pur se impiegabile solo per parte della gara, offrono alternative che possono e devono bastare per tornare dalla Liguria con i tre punti.
Rafinha, Lopez e Karamoh: due sono arrivati freschi freschi, non hanno sulle spalle il peso delle polemiche e dei fallimenti degli ultimi anni. Il terzo da domenica scorsa viaggia ad un metro da terra dalla gioia del gol vittoria con il Bologna. E’ bravo e sfrontato quanto basta per fare marameo ai problemi e per provare ad essere decisivo  ancora una volta.

Fuori polemiche e gossip, i conti si fanno alla fine

La condizione necessaria ed irrinunciabile è una sola, che la squadra creda nella propria dimensione, che lasci da parte polemiche e voci di mercato, gossip e indiscrezioni.
Continuare a farsi condizionare da queste cose significherebbe darla vinta a chi vuol far risuonare ancora una volta il rumore dei nemici.
Se dentro lo spogliatoio ci sono problemi di convivenza, Spalletti sa quali bastoni usare. I giocatori non hanno scritto nel contratto che devono essere amici e andare a cena insieme, ma hanno un obbligo enorme e ben conosciuto verso la gente nerazzurra.
Quel terzo posto riagguantato più per demeriti altrui che per meriti propri deve rappresentare la classica carota appesa davanti al muso dell’asino.
Quella carota è il nostro obbiettivo, l’asino corra fino a sfiancarsi per raggiungerla.
Quando arriverà giugno i conti torneranno per tutti, per l’Inter (speriamo), per chi vorrà restare e per chi vorrà cambiare aria.


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