Inter: dalla curva una grande lezione, alla faccia di chi sguazza nelle polemiche

di Mario Spolverini, pubblicato il: 26/02/2018

Indice dei contenuti

1 Inter: “venite sotto la curva”2 No alla contestazione prima del derby3 Dalla Nord una lezione di interismo4 La squadra ha capito?Inter: “venite sotto la curva”

Inter: i fischi piovuti dagli spalti di San Siro durante la gara con il Benevento li abbiamo sentiti tutti, anche in TV. Erano tutti giustificati dall’atteggiamento della squadra, messa in crisi dalla squadra campana, volonterosa ma niente di più. Ecco perchè, nonostante il 2-0 maturato nel frattempo, quando a metà della ripresa si è levato il coro “sotto la curva, venite sotto la curva”, più di un tifoso ha pensato all’inizio di una contestazione rivolta alla squadra o a qualche giocatore.

No alla contestazione prima del derby

Solo tifosi poco avvezzi alle cose nerazzurre possono aver pensato questo, la settimana prima del derby. E infatti dalla curva nerazzurra si è levato un tributo di incoraggiamento ai ragazzi, un saluto non entusiasta ma carico di speranza, e quel mantra “chi non salta rossonero è” urlato con sette giorni anticipo come un monito a tirar fuori unghie, attributi e tutto l’armamentario necessario nelle grandi occasioni. E’ stata una dimostrazione di amore non scontata. C’era chi pronosticava contestazioni dure, c’era addirittura chi le auspicava, in un infantile sogno di falò sacrificale in cui bruciare tutto e tutti per avviare una nuova restaurazione.

Dalla Nord una lezione di interismo

Quella curva tante volte bistrattata ha dato una lezione a tutte queste anime depresse: quando la città brucia inutile cercare colpe e responsabilità. Solo l’unità d’intenti può offrire una risposta vincente. Ed ecco dunque i ragazzi della Nord alzare alta l’asticella dell’orgoglio nerazzurro non fine a sé stesso ma come un nuovo patto d’onore sancito con la squadra prima del derby ed all’inizio del ciclo di partite decisivo per il quarto posto.

La squadra ha capito?

La manifestazione anche palpabile del dissenso nei confronti del rendimento della squadra è un atto quasi dovuto, un invito a crescere violento come un cazzotto in pieno volto ma al di là del quale l’amore per i colori domina comunque. Il gioco al tanto peggio tanto meglio è invece monopolio dei miopi e di coloro che sanno solo sguazzare nel fango della polemica sterile. La curva ha capito, più di tutti e prima di tutti. Da qui in poi tocca alla squadra dimostrare di aver inteso il messaggio.


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