Saranno Fumosi – Zarate-Kid, il talento dalla cintura più azzurra che nera

di Nicolò Toccaceli, pubblicato il: 09/07/2021

Partiamo da qui: nell'estate 2018 si è preso intere pagine di giornali per il suo grande tradimento al Velez. Lo scorso luglio Mauro Zarate passa al Boca Juniors e sull’attaccante si scatena una vera e propria bufera: no, non è la spinta spaventosa della Bombonera, bensì la folla di tifosi della squadra di Liniers, i quali appresa la notizia vedono crollare di botto la grande promessa fatta proprio da Zarate (“Non giocherò più in un’altra squadra argentina aldifuori del Velez”). Ma sappiamo benissimo tutti come nel calcio la sorpresa sia dietro l’angolo ed ecco dunque questa nuova avventura per l’ex Lazio ed Inter.

Nato a Buenos Aires, viene cresciuto in una famiglia di calciatori: il padre giocò nell’Independiente, mentre i suoi fratelli Sergio, Ariel e Rolando hanno praticato il calcio. Mauro inizia il suo percorso nelle giovanili del Velez e già a 17 anni viene spesso convocato in prima squadra dove colleziona in 4 stagioni ben 22 reti.

Il 9 luglio 2008 ecco il grande salto, Zarate approda in Serie A. È la Lazio ad accaparrarsi il gioiello di Haedo: a convincere la società biancoceleste sono le sue qualità tecniche, il suo tiro chirurgico e la sua duttilità nei ruoli d’attacco. Zarate inizialmente sceglie la maglia numero 9 ma in seguito al trasferimento di Baronio al Brescia si prende la 10. Nella prima stagione nella capitale l’argentino sfoggia tutta sua maestria nel trovare la via della rete: sicuramente a Roma non scorderanno le sue punizioni ma soprattutto il suo primo ed unico gol in un derby.

Zarate-Kid, così viene soprannominato in onore del famoso film di arti marziali di Avildsen, mette lo zampino anche nella vittoria della Coppa Italia: in finale contro la Sampdoria sigla il vantaggio è uno dei rigori che hanno regalato alla squadra di Delio Rossi il successo.

La seconda stagione a Roma parte con la vittoria della Supercoppa Italiana, ma la gioia iniziale vien presto a mancare durante il proseguo: la Lazio viene eliminata ai gironi in Europa League (non bastano le tre reti di Mauro, due al Villareal e una al Levski Sofia) e in campionato conosce con Ballardini un periodo poco fruttuoso. Il tecnico viene esonerato nel febbraio 2010 e al suo posto, con i biancocelesti clamorosamente in zona rossa a rischio Serie B, viene chiamato Reja con cui Zarate ritorna a segnare interrompendo un’astinenza che durava da oltre venti giornate, portando la salvezza in porto.

L’annata 2010-11 risulta molto difficile per l’attaccante frutto del suo carattere frizzantino: problemi disciplinari, incomprensioni con l’allenatore goriziano sin dal ritiro pre-season rischiano di compromettere la sua avventura in terra laziale ma nonostante ciò il suo bottino personale è di 9 reti (segnando al Napoli,all’Inter e alla Juve) e 8 assist.

Il mercato estivo 2011 si rivela però scoppiettante e sorprendente e sul gong finale passa in prestito all’Inter. Una curiosità? Una clausola del contratto prometteva a Zarate 15.000 euro a ogni assist. Con la casacca neroazzurra trova il primo squillo nella coppa dalle grandi orecchie firmando il 3-2 definitivo nella gara contro il CSKA Mosca. La sua cavalcata all’ombra del Meazza però risulta a dir poco negativa, chiudendo la stagione con soli 3 gol e 3 assist all'attivo, e il suo ritorno immediato alla Lazio non va di pari passo con il suo riscatto. Infatti rifiutando una convocazione viene messo fuori rosa. Il calciatore accusa la società capitolina di mobbing nei suoi confronti, e a sua volta Lotito & C. gli fanno causa per essere venuti a conoscenza di una sua vacanza alle Maldive, quando invece risultava infermo. Il tutto finisce davanti al Collegio Arbitrale che sancisce l’inesistenza di alcun tipo di mobbing. Nonostante ciò Zarate firma il contratto con il Velez autorizzato dalla FIFA chiudendo così il divorzio con il biancoceleste.

Dopo una stagione in Argentina per sbollire rabbia e delusione, il sudamericano prova a risalire la china ripartendo dall’Inghilterra ma nemmeno nella patria del calcio trova una stabilità: dopo la prima parte giocata con la maglia del West Ham a gennaio passa al QPR senza convincere. Ci prova dunque la Fiorentina a risolvere un calciatore finito ormai nell’anonimato ma neanche nel capoluogo toscano trova la via della ribalta finendo ancora pian piano nelle retrovie. Zarate ritenta la fortuna in Premier League e nel gennaio 2017 passa al Watford: stavolta non sono le poco convincenti prestazioni a fermarlo ma un brutto infortunio al ginocchio che lo costringe ad abbandonare il terreno di gioco con l’aiuto di una bombola d’ossigeno. Dopo una breve parentesi con l’Al-Nasr di Prandelli nel gennaio 2018 fa ritorno al “suo” Velez ma nella sessione estiva del mercato ecco il famoso tradimento. Il Boca chiama e Mauro accetta, fino allo svincolo proprio nel 2021.

La storia di Zarate-Kid è una somma di talento, promesse, scivoloni e delusioni, spesso da cinture nere, altre volte da cinture bianche (o azzurre, nel caso interista). E proprio all'Inter ne sanno qualcosa. Fumoso come pochi, i colpi non gli mancavano di certo. Destro o sinistro: metti la cera, togli la cera. Certo, non con la ripetitività e la costanza che gli avrebbe garantito una carriera di certo differente.


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