I Barbieri di Saba – L’Inter è autolesionista e la Juve passa. Qualificazione compromessa

di Raffaele Garinella, pubblicato il: 02/02/2021

Inter- Juventus 1-2 

La Juventus passa a San Siro e ipoteca la finale di coppa Italia. Un’antica rivalità che di questi tempi vale per il morale e per dare senso ad una stagione particolare che si appresta a fornire i primi responsi la prossima settimana. Il classico 3-5-2 di Conte e il 4-4-2 di Pirlo che lascia in panchina Chiellini Bonucci, Chiesa e Morata. In porta per la Juve c’è Buffon. Nell’Inter assenti gli squalificati Lukaku e Hakimi. 

Primo  tempo 

Cinque minuti di possesso palla poi al 9’ fiammata dell’Inter, che riconquista palla a centrocampo. Affondo di Barella, sfera al centro per Lautaro che – quasi dal dischetto di rigore – uccella un impacciato Gigi Buffon. Per El Toro gol e dedica per la sua primogenita Nina. Al 15’ giallo per Demiral che atterra Sanchez. La Juve alza il ritmo con i due terzini Cuadrado e Alex Sandro, supportato da Bernardeschi. Al 24’ affondo a sinistra di Bernardeschi, cross lungo ma in area di rigore Young strattona Cuadrado. Var al lavoro e penalty che Ronaldo trasforma. La Juventus continua a pressare, l’Inter fatica ad uscire dalla propria metà campo. Al 35’ malinteso Bastoni-Handanovic e frittata pronta per essere servita. Ne approfitta Cristiano Ronaldo che insacca il 2-1 bianconero. Al 38’ giallo per Vidal in difficoltà, spesso contenuto da Betancur, McKennie e Rabiot. Ultimi istanti di prima frazione che valgono il giallo anche a Cristiano Ronaldo. 

Secondo tempo 

Le due squadre tornano in campo senza sostituzioni. Da Conte ci saremmo attesi novità  anche perché l’Inter ha sofferto sulle fasce e, soprattutto, necessiterebbe di qualità a metà campo. L’Inter ci prova alla stessa maniera – come nei primi minuti di gara – con la vivacità di Lautaro e Barella, abbattuto da De Ligt che rimedia l’ammonizione (47’). Manca qualità all’Inter, Conte fa scaldare Eriksen ma insiste sperando ancora nelle accelerazioni di Lautaro e Sanchez. Il cileno va vicinissimo al gol del pari ma Demiral salva sulla linea a Buffon battuto (57’). Al 65’, dopo 20 minuti del secondo tempo, entra Perisic per Young. L’obiettivo di Conte è quello di contenere Cuadrado, vera spina nel fianco interista. Attacca a testa bassa l’Inter che al 69’ ha una grande occasione con Darmian che calcia a botta sicura da pochi metri ma Buffon para con un ottimo intervento. La Juve risponde in contropiede. Botta e risposta. Al 72’ entra Eriksen ed esce Vidal, evidentemente contrariato. Al 77’ doppio cambio per la Juve, Morata per Ronaldo e Arthur per Betancur. Forze fresche per riprendere le redini del gioco. All’ 86 dentro Sensi e Pinamonti per Brozovic e Bastoni. Pirlo ci tiene al risultato e al 90’ inserisce Chiellini e Chiesa per posto di Kulusevsky e McKennie. Chiellini si schiera sulla corsia mancina, posizione che ricopriva ad inizio carriera, il che la dice lunga sulla volontà della Juve di portare a casa la vittoria.

Dopo 4’di recupero, non cambia nulla. La Juve vince a San Siro e mette una serie ipoteca sul passaggio del turno. Tra una settimana si replica allo Stadium. 

Il simpatico buffetto

La squadra non ha giocato male e soprattutto ha messo voglia e muscoli. Buffetto a Lautaro, neo papà, per il gol, e a Barella per il solito impegno, ma alla squadra in generale, esclusi Young, Handanovic e Brozovic. Ci spiace questa volta anche Bastoni …  tu quoque!

Le rasoiate

La prima a mister Conte, questa volta battuto nelle scelte strategiche dal debuttante Andrea Pirlo. L’ex allievo ha appreso molto dalla sconfitta in campionato e questa sera ha messo in campo una squadra più volitiva e tatticamente duttile. Ha letteralmente surclassato l’Inter sulle fasce, poi quando è servito, si è coperto. Male, anzi malissimo il tandem Handanovic-Bastoni che regala il gol vittoria – e forse qualificazione – alla Juventus. Male Brozovic, la cui regìa è opaca e priva di guizzi. Male Young, sovrastato da Cuadrado sulle corsie esterne.


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