Streaming e pirateria: fenomeno dilagante, l’Inter tra le più penalizzate

di Mario Spolverini, pubblicato il: 22/03/2019

STREAMING SERIE A – Il sito della Gazzetta dello Sport ha pubblicato oggi una interessante analisi sulla “pirateria sportiva” nel nostro paese. Il fenomeno sta assumendo dimensioni sempre più enormi, sottraendo risorse economiche preziose al mondo delle emittenti autorizzate e, di conseguenza, al mondo del calcio e degli altri sport oggetto di diffusione non in linea con la normativa vigente.

Indice dei contenuti

1 Streaming illegale, i dati impressionano

1.1 Streaming serie A, ma anche Premier League

1.1.1 Streaming, il caso Rojadirecta

1.1.1.1 Streaming illegale, le multe sono salate

Streaming illegale, i dati impressionano

I dati sono impressionanti. Ogni domenica oltre 2 milioni di italiani guardano le partite di serie A attraverso siti di streaming pirata. Nel corso della stagione 2017-2018 sono state accertate circa 64 mila violazioni mentre nel campionato in corso il dato vede un’ulteriore crescita del 50%. Le squadre che subiscono il maggior numero di contatti illegali sono ovviamente le più importanti, dunque Juventus, Inter, Milan, Napoli e Roma.

Ma il fenomeno non penalizza solo il calcio. Secondo La Gazzetta sono ben 4,6 milioni gli italiani che seguono sport in generale via streaming. Oltre al calcio si guardano “dal buco della serratura” soprattutto la Formula 1, la moto GP ed il basket. Il 23% degli utenti streaming si collega mediante IPTV (TV tramite Internet).

Streaming serie A, ma anche Premier League

La pirateria nello sport non è ovviamente un fenomeno solo italiano. Nel corso del 2017-2018 nella sola Inghilterra sono stati chiusi circa 200 mila streaming illegali della Premier League. Il sito Calcio e Finanza.it, non più tardi del 15 maggio 2018, riportava che proprio oltre manica uno dei siti più famosi di pirateria sportiva era stato condannato al pagamento di 600 mila sterlina per la violazione del copyright della Premier League. “Ace IPTV…vendeva abbonamenti streaming illegali per le partite della Premier League direttamente ai consumatori. Abbonamenti che consentivano la visualizzazione delle gare su una vasta gamma di dispositivi”.

Streaming, il caso Rojadirecta

Uno dei fenomeni più conosciuti nel mondo della pirateria è senza dubbio quello di Rojadirecta, di cui questo sito si è occupato in maniera approfondita nello scorso mese di dicembre. Fondato nel 2005 da un 21enne genio dell’informatica, Igor Seoane, il sito è stato oggetto di numerosi contenziosi giudiziari. Già nel 2007 la Audiovisual Sport denunciò Rojadirecta per violazione della proprietà intellettuale, uscendo però vincente dallo scontro in tribunale. Nel 2011 fu la volta delle autorità USA, mentre in Italia fin dal 2013 il sito è stato al centro di indagini e sequestri. La vicenda ha trovato l’epilogo nel 2016 con l’arresto (anche se per un solo giorno) di Seoane e la chiusura del sito.

Streaming illegale, le multe sono salate

Dal febbraio 2018 le attività sono però riprese sul dominio Rojadirecta.me “che ha raccolto l’eredità del portale di streaming di calcio più famoso del mondo”. Guardare una partita in streaming non è legale e può costare 154 euro di multa, anche se è di tutta evidenza l’estrema difficoltà di essere scoperti. Per chi utilizza invece sistemi di decodifica dei canali Sky e Premium la sanzione va da un minimo di 2500 euro ad un massimo di 30 mila.

Fonti: Gazzetta.it, Calcio e Finanza.it


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